Fresco di ritorno da un viaggio in Corea del Nord, il senatore di Forza Italia Antonio Razzi, ai microfoni de La Zanzara, su Radio24, racconta col suo solito stile inconfondibile il bilancio della sua trasferta: “Il ministro della difesa? No, non l’ho visto. Io avevo chiesto di vederlo per smentire che era stato ucciso, ma mi hanno detto che stava arrivando a momenti, poi hanno detto che veniva domani, poi ancora mi hanno riferito che ci faceva sapere, poi che non era libero e che era in missione. Alla fine, è venuto l’ultimo giorno e io ero già partito. Mi sono pure arrabbiato. E che cazzo… m’hanno fatto fare pure a me una brutta figura”. E rivela: “Ho incontrato Kim Jong-un. Ho regalato a o’ maresciall una penna bellissima made in Itali’. L’ho comprata a Roma, tra la Camera e il Senato, e l’ho pagata 700 euro. La marca? Non me la ricordo, è un nome ‘intriccicato’. La penna era sotto nera e sopra argento“. Il parlamentare poi si pronuncia su un tema spinoso: “Quanto prenderò di vitalizio? E che ne so, mi bastano pure 1000 euro. Quello che c’è mi prendo. Non me ne frega niente. Ve lo dico da amico. All’inizio tutti mi parlavano di vitalizio e io chiedevo: “Ma che cazzo è ‘stu vitalizio?”. Quando poi mi hanno spiegato cos’era, ho detto: ‘Aaah, questo è lu vitalizio!’“. Il senatore ritorna a lodare la Corea del Nord e afferma: “Ci vorrebbe il sindaco di Pyongyang al posto di Ignazio Marino a Roma. Sicuramente non esisterebbe Mafia Capitale. Gli immigrati e i profughi? Non esistono assolutamente in Corea del Nord. A questo proposito, io consiglio di andare a prendere noi gli immigrati con le nostre grandi navi della Costa Crociere. Così questi danno i soldi a noi e non agli scafisti e ai mafiosi. Almeno vengono sani e salvi e non si fa più ‘sto casino. Poi li portiamo a Napoli, a Barcellona, ad Amsterdàm, a Hannover. Ah, no, a Hannover non c’è il porto“. E chiosa: “La differenza tra gli immigrati di ora e quelli di prima? Noi andavamo all’estero per lavorare e fare del bene a quella nazione, questi scappano dal loro Paese e dalle prigioni, e vengono qua a fare casino, a rubare e ad ammazzare. Io ho rispettato tutte le leggi. Ma non paragonatemi a questi” di Gisella Ruccia

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