Fatta la legge, sbagliati i conti, allungati i tempi e complicato il problema? Sembra proprio di sì. La legge in questione è la n. 81 del 30 maggio 2014, quella che ha chiuso dal primo aprile 2015 gli Ospedali Psichiatrico Giudiziari italiani, prevedendo la diffusione regionale su tutto il territorio italiano di Rems (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza). Alla data di chiusura degli Opg, però, i posti letto disponibili nelle Rems sono soltanto 448, molto inferiori alle reali necessità, considerando che gli internati nei sei Opg italiani (oltre a Castiglione, Reggio Emilia, Aversa, Montelupo Fiorentino, Barcellona Pozzo di Gotto e Napoli) erano oltre 700.

La differenza dipende dal fatto che molte Regioni sono in ritardo rispetto ai tempi dettati dalla legge: non hanno attivato le Rems, non sono in grado di accogliere i pazienti degli ex Opg. A pagarne il prezzo è, al momento, l’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere, trasformato in Rems polimodulare (sono sei provvisorie da 20 posti ciascuna per un totale di 120 pazienti), al passo con i tempi dettati dalla legge e ufficialmente al collasso con “seri rischi per la sicurezza”, come denunciano dalla Direzione Sanitaria mantovana.

Al 26 maggio i pazienti ospitati nella struttura mantovana erano oltre 220, con 31 ingressi da altre regioni tra il primo aprile e il 26 maggio, a fronte di una media inferiore ai 5 ingressi mensili, numero comprensivo anche dei residenti in Lombardia. Le Regioni da cui provengono i pazienti sono Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia, Calabria, Liguria. L’accoglienza di 8 liguri è prevista dall’accordo con Regione Lombardia. La Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera Carlo Poma, da cui dipende la Rems di Castiglione, ha segnalato la condizione di saturazione della struttura alla Direzione Generale Salute di Regione Lombardia che, a sua volta, si è rivolta con una nota ufficiale al Ministero di Giustizia, Direzione Generale Detenuti comunicando di aver dato disposizione al sistema polimodulare di Rems provvisorie di Castiglione delle Stiviere di “non accettare più pazienti da altre Regioni, fino a una sostanziale modifica migliorativa delle attuali condizioni di sovraffollamento”.

La risposta del Ministero evidenzia una grande criticità rispetto alla riforma, evidentemente mal considerata nei tempi di attivazione, se è vero, come scrivono da Roma, che “il numero complessivo dei posti letto disponibili alla data di chiusura degli Opg, corrispondente complessivamente a 448 posti letto, si è rivelato nettamente inferiore al numero degli internati”. Nella stessa nota il ministero sottolinea che i provvedimenti in questione sono intrapresi in osservanza di misure detentive disposte dall’Autorità Giudiziaria, che devono essere obbligatoriamente eseguite. “In considerazione di ciò – prosegue la missiva ministeriale – la definizione di assegnazione ‘incongrua’ non attiene alla competenza di questa Amministrazione”. La Direzione Generale Detenuti e Trattamento fa inoltre presente di aver sollecitato – e assicura che proseguirà in questo intento – le Regioni che, pur avendo dato comunicazione (in ottemperanza all’Accordo sancito in Conferenza Unificata il 26 febbraio 2015) dell’attivazione, a partire dal primo aprile, di una o più REMS nel proprio territorio non hanno dato alcuna notizia della loro effettiva entrata in funzione.

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