Tremilaquattrocentottanta migranti salvati il 6 giugno. Altri 2371 ieri, 7 giugno. Per un totale di arrivi che, dall’inizio dell’anno, supera le 50.000 persone. E l’emergenza sbarchi continua. Gli immigrati, secondo quanto stabilito dal Viminale e reso noto tramite una circolare, dovranno essere distribuiti in tutte le regioni italiane. Comprese quelle del nord, che non hanno raggiunto la massima capienza. I governatori di Liguria, Veneto e Lombardia non li vogliono. “Ho deciso di scrivere una lettera ai Prefetti per diffidarli dal portare qui in Lombardia nuovi clandestini – ha spiegato sabato Roberto Maroni, governatore leghista – e ho deciso di scrivere ai sindaci per dirgli di rifiutarsi di prenderli, mentre ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo, perché non devono farlo e chi lo fa, violando la legge, subirà questa conseguenza”. Ma contro i governatori “ribelli” il Viminale farà partire “una nuova circolare ai prefetti e costringeremo ciascuno a fare il suo. Noi non ci fermiamo”, si legge su Repubblica. E il prefetto Morcone sottolinea che, proprio quelle regioni che non vogliono i migranti, sono in debito di accoglienza rispetto, ad esempio a Lazio e Sicilia.


video di Alessandro Madron

I numeri parlano chiaro. Sono contenuti nell’ultimo report elaborato dal ministero dell’Interno, pubblicato a marzo: alla voce “Distribuzione generale dei migranti nelle strutture temporanee, nei CARA e nello SPRAR” risulta che a febbraio 2015 su u totale di 67.128 presenze, il 21% dei migranti è ospitato in Sicilia, il 13% nel Lazio. Molto più basse le percentuali nelle regioni “ribelli”: la Lombardia ne accoglie il 9% (quanti la Puglia), il Veneto il 4% e la Liguria il 2%. In pratica le tre regioni che hanno annunciato di volersi opporre alle indicazioni del Viminale accolgono complessivamente il 15% delle presenze, molto meno di quanto non faccia da sola la Sicilia.

“Il peso dell’accoglienza non è equamente distribuito a livello nazionale – spiegava a febbraio la Fondazione Pio La Torre – la Sicilia, ad esempio, accoglie 9 mila migranti in più rispetto a quanti le spetterebbero secondo il criterio della proporzionalità con la popolazione residente. Al contrario, se si applicasse correttamente la ripartizione, molte regioni dovrebbero accogliere un numero maggiore di profughi: in particolare la Lombardia (5.535) e il Veneto (3.322), ma anche Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna”.

Morcone: “Lombardia in debito d’accoglienza”
Mario Morcone, capo dipartimento per l’integrazione risponde a Maroni sottolineando che la sua Regione ha accolto molto meno migranti rispetto ad altre, come ad esempio Lazio e Sicilia. Secondo il prefetto le parole del governatori delle regioni del nord “sono collocate un poco più in là dell’azzardo, tenuto conto che sono parole che minano il senso unitario della comunità nazionale, sfregiano la solidarietà civile che non conosce confini geografici e fa giudicare alcune proposizioni non se sono vere o false ma, spesso, prive di significato”. “La Sicilia – spiega Morcone – accoglie il 22% degli immigrati che giungono in Italia, dietro di lei Lazio e Campania. La Lombardia nonostante possa apparire terza in classifica nazionale, rispetto al numero degli abitanti e al Pil regionale, due criteri per la ripartizione dei migranti, è decisamente in debito di accoglienza. In coda – prosegue – Veneto e Valle d’Aosta. Un terzo dei migranti accolti in Italia, minori esclusi, è distribuito in due regioni: Sicilia e Lazio, che ospitano rispettivamente il 22% e il 12% dei 73.883 totali”. Morcone prosegue dicendo che “il Veneto è tra le grandi regioni del Nord quella che ospita meno persone, con il 4%, mentre chi ha meno migranti è la Valle d’Aosta, che ne ospita solo 62”. “L’ex ministro Maroni – dice Morcone – avrebbe fatto bene a riflettere prima di parlare. Lui conosce a fondo le difficoltà”.

Renzi: “Incentivi ai comuni che accolgono migranti”
“Dobbiamo dare incentivi, anche nel patto di stabilità, a quei comuni che ci danno una mano” nel gestire l’accoglienza dei migranti. Lo ha dichiarato il premier Matteo Renzi in conferenza stampa dal G7 in Germania. E ha ricordato che “la decisione di dividere i migranti per le varie Regioni è stata presa dal ministro Maroni“. Quella sull’immigrazione è una questione rimasta “colpevolmente aperta per troppi anni. Ci vorranno settimane, è un lavoro di serietà”, spiega Renzi. “È facile dire ‘occupiamo le prefetture’. Si tratta di risolvere guai causati da chi oggi sta urlando. Nomi e cognomi sono gli stessi“.

La risposta del Viminale al rifiuto delle Regioni
Al no di Maroni intanto, il Viminale risponde che è stato lui stesso ad inventare le quote nel 2011. E, secondo Repubblica, lo stesso esecutivo sostiene che di fronte ad una “ritorsione istituzionale” dei governatori del Nord “si aprirebbe un contenzioso istituzionale di massima gravità al quale reagiremmo con misure straordinarie”. E, ancora, dal Viminale “faremo partire una nuova circolare ai prefetti”. “I centri di accoglienza sono abbastanza pieni, ma siamo sempre pronti a fare la nostra parte in termini di solidarietà”, ha detto in mattinata il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, rispondendo a una domanda sulla situazione-migranti in città e provincia.

Serracchiani critica Maroni, poi risponde: “Noi non accogliamo i migranti, devono prenderseli loro”
Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, ha duramente criticato Maroni, dicendo che “vuole ridurre i fondi ai Comuni se prendono anche un solo migrante? Diffida i prefetti? Intanto, potrei cavarmela con una battuta. Se prefetti e sindaci non obbediscono, che fa, li sculaccia?”. Serracchiani ha poiu continuato dicendo che “non può assolutamente farlo, le Regioni non hanno competenza diretta su questo tema, ce l’hanno il Viminale e i prefetti, il governo ha totale autonomia nella gestione dell’emergenza immigrazione, e lui che è stato ministro dell’Interno lo sa bene”. Alla domanda se li prenderà la sua regione i profughi di Zaia e Maroni, Serracchiani però replica: “No, che non li prendiamo, devono prenderseli loro”.

Toti: “Il governo deve smetterla di frignare sui profughi”
Chi sta dalla parte di Maroni è invece Giovanni Toti, il neo governatore della Liguria sostiene che “Il governo deve smetterla di frignare sui profughi. Ha ragione Maroni. Scriverò con ferma cortesia ai prefetti e poi a tutti i sindaci della Liguria per bloccare gli arrivi: l’avrei già fatto, ma non è ancora arrivato il decreto che ufficializza la mia elezione a governatore”.

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