A Bologna è iniziato uno sciopero della fame contro la riforma della ‘Buona scuola’ voluta dal governo di Matteo Renzi. Questo nel giorno d’inizio dei lavori in commissione al Senato e che dovrebbe portare la legge in Aula a metà mese, un gruppo di insegnanti, studenti e genitori hanno iniziato un digiuno a staffetta che coinvolgerà decine di persone. “Porteremo avanti l’iniziativa almeno fino al 13 giugno quando la legge dovrebbe andare in Aula“, spiega Giovanni Cocchi, docente e tra gli animatori delle battaglie bolognesi per la scuola. “La nostra è una pressione verso i senatori perché votino coscientemente questo provvedimento. Votino se vogliono anche a favore, ma lo leggano e non lo votino per disciplina di partito“. Nel presidio in Largo Respighi, proprio a fianco dell’ufficio scolastico regionale, non ci sono bandiere di partito e l’unica sigla che si vede è quella della Lip, i comitati per una Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica. “Ci alterneremo con turni di 4-6 ore in cui potremo soltanto bere. Sa chiaro, è solo una cosa simbolica”, siega Cocchi. Lo sciopero è iniziato nel caldo pomeriggio di domenica. A dare sostegno alla protesta, oltre alle senatrici Michela Montevecchi del Movimento 5 stelle e Maria Mussini del gruppo misto (ex M5s), nei prossimi giorni si aggiungeranno altri politici di opposizione. C’erano anche le insegnanti del liceo Galvani, uno dei più prestigiosi d’Italia. Un gruppo di loro ha già iniziato nei giorni scorsi uno sciopero degli scrutini  di David Marceddu

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