Addio noia e frustrazione, i migranti accolti nelle strutture d’accoglienza adesso potranno svolgere attività socialmente utili e sentirsi maggiormente integrati con il territorio: la Regione Toscana ha infatti stanziato 100mila euro in favore di quei profughi che vorranno lavorare gratuitamente al servizio della collettività (pulizia di parchi e strade ma anche assistenza agli anziani, ecc.). Il provvedimento viene duramente contestato dalla Lega Nord (“anche se non pagati i migranti sono un costo sociale: sottraggono lavoro” dichiara a il Tirreno il neo consigliere regionale Claudio Borghi, l’economista braccio destro di Matteo Salvini) ma il mondo dell’associazionismo e del volontariato assicurano che per i disoccupati italiani non ci sarà il minimo contraccolpo.

La delibera di giunta arriva in un clima “rovente”: nelle settimane scorse erano infatti scoppiate pesanti polemiche perché alcuni migranti avevano rifiutato le sistemazioni offerte, mentre altri profughi ospitati in un albergo a Venturina (Li) si erano lamentati per la noia.

Il progetto (1 anno di durata) è stato studiato “per favorire la realizzazione di percorsi di accoglienza e di integrazione” ed è frutto di un accordo tra Regione, Prefettura di Firenze, Anci Toscana e il mondo di quelle associazioni di volontariato e quelle cooperative sociali che si occupano di accoglienza e promozione sociale. La delibera di giunta guidata da Enrico Rossi (Pd) è stata approvata lo scorso 25 maggio, una settimana prima cioè del voto per le elezioni regionali (il governatore uscente ha fatto il bis).

I 100mila euro vengono stanziati a titolo di rimborso spese nei confronti di quei Comuni che allestiranno i progetti (ogni migrante potrà “costare” al massimo 100 euro). I profughi coinvolti – specifica il testo – potranno essere al massimo un migliaio, ossia la metà di quelli che entro fine anno risulteranno ospitati nelle strutture d’accoglienza. La partecipazione al progetto – si legge nell’accordo di collaborazione – è prevista solo su base volontaria e il lavoro non verrà retribuito: “Prestazioni personali, volontarie e gratuite, individualmente o in gruppi”.

Le attività messe in atto avranno finalità “di carattere sociale, civile e culturale”, verranno concordate “con il Comune territorialmente competente” e saranno seguite da un tutor: l’orario di svolgimento dovrà esser compreso tra le 7 e le 19 (salvo diverso accordo tra le parti). Il migrante che vorrà intraprendere questa strada dovrà esplicitamente far richiesta d’adesione a un’associazione di volontariato o di promozione sociale, dimostrando inoltre di aver presentato istanza “per il riconoscimento della protezione internazionale”. Ai migranti partecipanti verranno garantiti orientamento, formazione e inoltre “un’adeguata copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e contro gli infortuni”. Ma la Lega Nord non sente ragioni: “L’immigrazione – attacca il leghista Borghi – è positiva solo dove c’è richiesta di manodopera. Non è il caso della Toscana”.

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