Centinaia in piazza oggi a Diyarbakir, città curda del sudest della Turchia, per rendere omaggio ai due morti e ai 150 feriti, 20 dei quali in gravi condizioni, dell’attentato di venerdì, durante la manifestazione del Partito Democratico Popolare (Hdp) filo-curdo. Attentato avvenuto alla vigilia delle elezioni e che il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha definito un “attacco alla democrazia” e un’operazione di “sabotaggio e provocazione“. Secondo fonti della sicurezza a Diyarbakir una delle due esplosioni è stata provocata da un cilindro metallico riempito di esplosivo e di palle di metallo.

Oggi sono in programma i comizi finali dei leader dei partiti. Ieri, in una intervista televisiva, il presidente Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che la sicurezza sarebbe stata rafforzata a seguito delle esplosioni, parlando ad Atv: “L’incidente per me ha sollevato un’ombra sul voto. Terremo le elezioni, in un modo o nell’altro. Stiamo cercando di farlo nel miglior modo possibile, rafforzando tutte le misure di sicurezza“.

Per le strade della cittadina curda, i manifestanti, fra appelli alla pace, hanno intonato slogan a favore del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che le autorità turche considerano fuorilegge. L’attacco è stato il secondo contro l’Hdp, che domani potrebbe superare la soglia di sbarramento del 10%, entrando per la prima volta in Parlamento: nei giorni scorsi, un veicolo del partito era stato assaltato e il suo conducente ucciso. Altri attentati avevano colpito il partito filo-curdo il mese scorso, facendo un alto numero di feriti.

Stretta del governo sul Pkk
Diverse persone sono state arrestate all’alba di oggi a Istanbul in un’operazione contro un gruppo con presunti legami con il Pkk curdo. Lo riferisce l’agenzia di stampa Cihan, secondo cui si tratta in molti casi di persone che al voto politico di domani sarebbero stati rappresentanti di lista del partito filo-curdo Hdp. I raid non sono ancora stati confermati dalle autorità. Secondo l’agenzia Dogan tra loro ci sarebbero anche donne. Le forze di sicurezza turche hanno effettuato le operazioni con l’ausilio di mezzi blindati sulla sponda asiatica di Istanbul, a Cekmekoy e Sancaktepe.

Erdogan: “Nuovo palazzo presidenziale? In quello vecchio c’erano scarafaggi”
Il presidente turco ha giustificato la decisione di fare costruire il suo nuovo faraonico palazzo presidenziale Ak Seray ad Ankara – 1125 stanze, costo circa un miliardo di euro – con la necessità di non avere scarafaggi come nei vecchi palazzi del governo turco. Il presidente ha spiegato che quando era primo ministro nella sede del capo del governo “c’erano scarafaggi nei bagni”. “Un posto del genere è degno del primo ministro della repubblica turca? Può accogliere un ospite?” ha detto alla tv Heberturk. Il nuovo palazzo presidenziale è oggetto di dure critiche da parte dell’opposizione, che denuncia i gusti sfarzosi e la megalomania del presidente islamico. E’ stato fra l’altro costruito in una zona verde protetta, donata al popolo turco come zona di svago e di picnic dal fondatore della repubblica Mustafa Kemal Ataturk.

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