Non faccio fatica a mettere la mano sul fuoco su Ignazio Marino. Il contesto, a cominciare dal Pd, che è il mio partito, è certamente molto malato. Quindi, i compagni del Pd romano la smettano di rompere i coglioni a Ignazio Marino”. E’ il duro monito lanciato da Stefano Esposito, commissario del Partito Democratico a Ostia, ai microfoni di “Ecg Regione Lazio”, su Radio Cusano Campus. Il senatore Pd commenta i nuovi arresti nell’inchiesta su Mafia Capitale e difende con forza il sindaco di Roma: “Ogni tanto mi aspetterei un po’ di autocritica dai compagni romani per questa situazione, non che cerchino sempre responsabilità di altri. Questo tiro al piccione contro Marino è incomprensibile, il che non toglie che Marino possa avere responsabilità o limiti. Ma è possibile che di fronte a una situazione in cui ci ritroviamo per l’ennesima volta i nostri uomini che finiscono in galera il problema è Ignazio Marino? Ma lo aiutino, invece di fare il tiro al piccione. Con tutti i problemi che ci sono dentro al Pd, la smettano. E aiutino” – continua – “il processo di trasparenza, di pulizia, di verifica della situazione del Pd romano, messo in campo da Matteo Orfini. Escano dalle loro casematte, si guardino intorno, si rendano conto di quello che sta avvenendo. La finiscano”. E aggiunge: “Questa situazione del Pd romano si riverbera su tutto il Paese. Non è che qui, siccome quei 4 sono stati arrestati, tutti gli altri sono vergini. Non avranno responsabilità penali, ma sul piano politico sono pesantemente responsabili. Dovevamo aspettare Fabrizio Barca per farci spiegare com’era il Pd romano?” di Gisella Ruccia

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