Dopo Mini, BMW Serie 2 Active Tourer e Grand Tourer, l’architettura modulare Ukl a trazione anteriore fa da base anche alla seconda serie della X1, la più piccola delle Suv di Monaco, venduta dal 2009 in 730.000 esemplari nel mondo. Tutto come da programma per una un piattaforma la cui sigla sta per “Untere Klasse”, “modelli piccoli”, su cui i tecnici di Monaco stanno progettando i nuovi prodotti compatti. I vantaggi dovrebbero essere quelli di una maggiore abilità interna, perché il motore trasversale libera spazio nell’abitacolo, così come l’assenza della trasmissione alle ruote posteriori. Ma questo vale solo sulle versioni sDrive, la 20i e la 18d; su tutte le altre X1, la trazione è integrale xDrive. La gamma motori è composta solo da quattro cilindri di 2.0 litri: a benzina da 192 CV (sDrive20i e xDrive20i) e 231 CV (xDrive 25i), turbodiesel da 150 CV (sDrive 18d), 190 CV (xDrive20d) e 231 CV (xDrive25d). Rispetto al primo modello, il muso è più imponente e il profilo un po’ meno affusolato: infatti la nuova X1 è sempre lunga 4,44 metri, ma è 5 centimetri più alta. La commercializzazione inizia a ottobre, dopo il debutto ufficiale al Salone di Francoforte 2015.

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