In molte parti del mondo le toilette pubbliche – in particolare in stazioni ed aeroporti – sono spesso quanto di meno vicino ci possa essere a pulizia e candore. Tranne che in Giappone, dove il wc ha raggiunto livelli di evoluzione tecnologica altissimi. E che ora potrebbe diventare vero e proprio simbolo nazionale, uno dei punti forti della strategia d’immagine del Paese del Sol Levante verso le Olimpiadi 2020.

Ad aprile del mese scorso, nell’aeroporto internazionale di Narita, ha aperto la Gallery TOTO, uno spazio di 145 metri quadri disegnato dall’architetta Astrid Klein come showroom della TOTO, azienda leader nella produzione delle tavolette da wc elettroniche – i cosiddetti washlet – e spot di attrazione per i viaggiatori in transito dal terminal 2 dello scalo internazionale. L’idea è mostrare a chi visita il Paese del Sol Levante la “cultura”, ma soprattutto la tecnologia all’avanguardia, del wc giapponese.

All’interno della galleria, salette da bagno private dalle forme uniche (dal più classico cubicolo di forma quadrata a quelli a forma di “T” o “L”) fornite dei più avanzati modelli di tavoletta elettronica. Da quelle più classiche riscaldate e fornite di getto d’acqua integrato, a quelle dotate di impianto sonoro, a quelle dal design più ricercato: tutte a disposizione del viaggiatore per essere provate.

La Gallery TOTO nasce dalla collaborazione tra l’azienda produttrice e la società di gestione dello scalo, intenzionata a sfruttare al meglio gli spazi spesso anonimi come i corridoi dei terminal o le aree di transito. “Gli aeroporti sono luoghi di passaggio – ha spiegato al quotidiano un dirigente della Nihon Sekkei, l’azienda costruttrice dello scalo di Narita – e non mi piace l’idea che siano tutti uguali. Se non sono connessi in qualche modo con le bellezze del territorio in cui si trovano, non possono esserne la porta di ingresso”.

Il volgare “cesso” diventa un simbolo nazionale, al pari della carta di riso, del o dei samurai. E a buon diritto: le tavolette elettroniche godono in tutto il mondo di una reputazione altissima. In particolare, scrive il Nikkei Shimbun, quotidiano economico del Sol Levante, i wc pubblici giapponesi sono considerati dagli stranieri tra i più puliti e igienici al mondo. Un sondaggio della TOTO inoltre suggerisce che oltre il 94 per cento degli stranieri che arrivano in Giappone sostengono che i bagni locali siano “più puliti” di quelli del proprio paese.

Da una parte, quindi, il desiderio di chi costruisce e gestisce gli scali aeroportuali di contribuire alla buona reputazione del paese-arcipelago all’estero, in vista dell’obiettivo fissato dal governo di Tokyo dei 20 milioni di turisti all’anno entro il 2020; dall’altra la strategia aziendale di TOTO, che negli ultimi anni, vista la quasi saturazione del mercato interno, guarda sempre più all’estero per gli affari: Asia e Medio Oriente su tutti. Già oggi un quinto dei profitti annuali totali di TOTO – circa 4,5 miliardi di dollari – riporta ancora il Nikkei, arriva da fuori Giappone.

Una strategia che Tokyo appoggia e intende sostenere sul lungo periodo, tanto da annunciare l’intenzione di lavorare con la Commissione Internazionale Elettrotecnica (IEC) all’istituzione di una certificazione di qualità per le tavolette elettroniche.

Il mercato principale però rimane quello domestico, dove i washlet TOTO sono uno dei metri di giudizio della “prosperità nazionale”. E presto potrebbero diventare anche simbolo delle battaglie delle donne contro le disparità di genere. Nell’ambito della campagna di “empowerment” femminile in cui l’amministrazione Abe è impegnata dal 2012, il governo di Tokyo ha infatti dato l’ok alla formazione del “Japan Toilet Challenge”, un gruppo di cittadine che si mobilità per l’aumento del numero di toilette femminili. Il loro obiettivo è chiaro: “parità dei sessi anche nei tempi di attesa al bagno”.

di Marco Zappa

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