Accusato di avere copiato buona parte del suo programma elettorale, si difende lanciando un originale j’accuse: anche il suo avversario politico ha plagiato da altri le proposte lanciate in campagna elettorale. A Cammarata, in provincia di Agrigento, va in onda un’inedita saga del programma elettorale copiato: un campionato di collage di promesse elettorali dai contorni paradossali. Il primo ad essere “beccato” è stato l’ex deputato regionale di Forza Italia, Vincenzo Giambrone, candidato sindaco della cittadina siciliana: ampi paragrafi del suo programma elettorale sono praticamente identici a quelli messi nero su bianco da Valeria Radaelli, eletta nel 2013 sindaco di Capriate San Gervasio, ottomila abitanti in provincia di Bergamo, 1.500 chilometri di distanza da Cammarata.

Giambrone ammette il parziale plagio: “Sono state in effetti riprese alcune premesse da altri programmi perché condivise e perché attinenti ai propositi della mia lista”, dice, spiegando poi che “purtroppo, il mio comitato elettorale è incappato in quest’errore: me ne faccio totalmente carico. Gli obbiettivi del mio programma – continua – sono stati invece ideati rispecchiando interamente le esigenze del nostro territorio; quindi ideati da noi e solo da noi! Totalmente nostro è il cavallo di battaglia, cioè l’agricoltura e non solo”. Ma Giambrone non si ferma qui: e dopo la parziale ammissione, si lancia contro Vincenzo Carità, l’unico altro candidato sindaco di Cammarata, sostenuto dalla lista “La svolta buona”. “Se confrontate il testo del suo programma elettorale, altro non è che un copia e incolla preso qua e là da vari siti internet e da vari testi. Quanto alla parte relativa ai giovani, loro punto di forza, anch’essa risulta interamente copiata”.

E in effetti, leggendo alcuni stralci del programma di Carità, si scopre che provengono da ben tre fonti principali: il programma elettorale presentato nel 2009 da Paolo Verda, candidato sindaco del Pd ad Imperia, in Liguria; un piano strategico per i bambini lanciato nel 2015 dal comune di Pesaro, nelle Marche; un rapporto di ricerca realizzato dalla Regione Umbria e dall’associazione dei comuni Umbri. Se Giambrone era arrivato fino a Bergamo per saccheggiare ampie parti del suo programma, Carità ha fatto quindi di meglio, girando tutto il centro – nord Italia per realizzare il suo personalissimo piano per il comune di Cammarata. Come già proposto da Verda nel 2009 per le elezioni di Imperia, Carità vuole creare uno “sportello Informagiovani, un vero punto di riferimento e supporto ai giovani che vogliono aprire un’attività imprenditoriale”.

L’Anci Umbria propone di “riuscire ad immaginarsi quali reali necessità avranno i cittadini negli anni a venire”? E anche a Cammarata, il candidato sindaco Carità inserisce quel punto nel suo programma. A Pesaro si lancia un progetto per “sviluppare e diffondere una crescente sensibilità verso il rapporto sempre più difficile tra la città e il bambino”? E ovviamente anche nel programma di Carità si propone di lanciare un progetto simile, espresso con le medesime parole. Piccolo particolare: nelle Marche si parla di “bambini”, mentre in Sicilia si preferisce definirli “fanciulli”.

Il fiore all’occhiello della proposta di Carità, però, sono le proposte per i giovani. “In questo quadro burrascoso il contributo dei più giovani potrebbe rivelarsi una risorsa efficace per reagire alla crisi”, scrive il candidato sindaco nel suo programma: parole identiche a quelle pubblicate dal comune di Bologna sul portale flashgiovani. In pratica il programma di Carità è una specie di frullato, un documento globetrotter, che mette insieme proposte già avanzate in territori completamente diversi dalla città in provincia di Agrigento. “E pensare che sono loro i primi ad avermi accusato di copiare: il bue che dice cornuto all’asino”, commenta Giambrone, che invece per il suo programma si era limitato (sic!) a mutuare le proposte già avanzate due anni fa nel bergamasco.

Alle elezioni di domenica e lunedì, quindi,  i cittadini di Cammarata dovranno decidere chi tra Giambrone e Carità dovrà essere il nuovo sindaco. Una decisione che passa da un interrogativo: vogliono una città più simile a Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, o preferiscono un mix che parte da Imperia, passa da Bologna e Pesaro, scendendo poi fino in Umbria?

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