Non solo Elisabetta Canalis. Tra i presunti vip spiati da Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Macchianera (Gianluca Neri) ci sarebbero anche il regista Paolo Virzì, Emanuele Filiberto di Savoia, l’ex calciatore Stefano Bettarini, il giornalista Paolo Guzzanti, la showgirl Melita Toniolo e la conduttrice Paola Perego. È quanto emerge dagli atti dell’inchiesta a carico dei tre blogger mandati a processo con citazione diretta (dibattimento il 19 giugno), perché avrebbero carpito o cercato di carpire i segreti dei personaggi del mondo del cinema e della tv, riuscendo ad accedere “abusivamente” ai loro account di posta elettronica grazie al basso livello di protezione delle password.

Dalle carte dell’indagine, coordinata dal pm di Milano Grazia Colacicco e condotta dalla sezione reati informatici della pg, vengono a galla, dunque, anche altri nomi di vip ‘spiati’, oltre a Mara Venier, Scarlett Johansson e Sandra Bullock e all’episodio – centro dell’inchiesta – della presunta acquisizione illecita di 191 foto della festa di compleanno di Elisabetta Canalis del settembre 2010, che si tenne nella villa di George Clooney.

Dall’analisi di una lunga serie di sms, che i tre blogger si sono scambiati tra il 2010 e il 2011 (non ci sono messaggi, però, tra Soncini e Lucarelli), gli investigatori sospettano che ci sia stato anche un tentativo non riuscito di accedere all’account privato dell’attore americano George Clooney, ex fidanzato della Canalis. E allo stesso tempo negli atti compaiono “77 contenuti” riferibili a Emanuele Filiberto, oltre a e-mail private ‘rubate’ alla Venier e ai dati di carte di credito di Bettarini. E se in un sms dell’ottobre 2010 Neri diceva alla Soncini “habemus Scarlett“, Lucarelli in quel periodo commentava con lo stesso ‘Macchianera’: “Mara è noiosissima, mentre invece le foto di Clooney sono spettacolari”.

Secondo le indagini, dopo l’acquisizione degli scatti della festa della Canalis (trovati su 2 pc sequestrati a Neri) usando codici e password dell’account della modella Federica Fontana, Lucarelli, assieme a Neri, avrebbe cercato di vendere le immagini ad Alfonso Signorini di ‘Chi’ (presunto prezzo: 120mila euro), passando anche per il giornalista Gabriele Parpiglia e per un fotografo. Il cronista e il paparazzo, però, non sono coinvolti nell’inchiesta, perché non sarebbero stati consapevoli della provenienza illecita delle immagini. “Mi hanno tenuta un’ora, sono convinti che nasconda la fonte, il casino l’ha fatto Signorini che ha avvertito la Canalis”, scriveva in un altro sms Lucarelli, il 12 ottobre del 2010, dopo essere stata ascoltata a verbale dagli investigatori.

Sempre stando agli atti, i blogger, e in particolare Neri, avrebbero avuto a disposizione due account di posta elettronica, uno denominato ‘GiorgioClone’ e l’altro ‘Copycat’ ed entrambi con la stessa password, per gestire i dati sensibili trafugati e i contenuti delle e-mail di numerosi vip. Neri e Soncini, poi, scrivono gli investigatori, avevano un “comune collettore della corrispondenza”. Nel processo, hanno spiegato i legali di Canalis (parte offesa), gli avvocati Marco Tullio Giordano e Giuseppe Vaciago, “verranno accertate le responsabilità degli autori delle condotte denunciate” e si avrà anche una “percezione chiara” di quello che non si può fare sul web.

Articolo Precedente

Thyssenkrupp, processo bis. Le lacrime dei parenti delle vittime: “Mai più”

next
Articolo Successivo

Procura di Palermo, ‘la verità sul caso Lo Voi’: arriva l’outing di Fiandaca

next