La Nave “Fenice” della Marina militare ha soccorso 217 migranti a bordo di un gommone nel Canale di Sicilia. Tra loro c’erano anche 17 cadaveri. Non si è trattato di un naufragio, le persone potrebbero essere morte di stenti o calpestate nel tentativo di conquistare un posto. L’imbarcazione è stata raggiunta dopo una richiesta di soccorso fatta con un telefono satellitare.

Nella giornata del 29 maggio a largo della Libia sono stati soccorsi 4.243 migranti, recuperati da 9 barconi e 13 gommoni, per un totale di 22 operazioni tutte coordinate dal Centro Nazionale Soccorsi della Guardia Costiera. Hanno preso parte anche la Guardia di Finanza, la Marina Militare italiana, le Marine tedesca e Irlandese, oltre a unità navali inquadrate nel dispositivo Triton e a mercantili dirottati in direzione di gommoni e barconi in difficoltà.

Secondo quanto si può leggere in una nota della Guardia Costiera “le richieste di aiuto, effettuate da telefoni satellitari, sono arrivate già nel corso della notte”. Nelle scorse ore 200 immigrati sono stati soccorsi anche da una nave della marina militare del Belgio, che partecipava all’operazione Triton. La barca su cui viaggiavano i migranti ha avuto un’avaria al motore andando alla deriva. Il salvataggio è stato eseguito in collaborazione con le autorità italiane, maltesi e con l’agenzia Frontex. Una nave britannica invece, ha tratto in salvo 369 persone al largo della Libia.

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