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Instagram, guadagnare fino a 15mila dollari per una foto postata: chi paga? I marchi di moda e turismo

E’ la nuova frontiera del product placement, i prodotti con marchio in evidenza, piazzati qua e là in film e serie televisive, che ora dilaga anche nei social network. Secondo quanto scrive Harper’s Bazar l’industria della moda Usa spenderebbe oltre un miliardo di dollari per piazzare post sui principali blog che si occupano di fashion con tariffe che vanno da 500 dollari per qualche centinaia di migliaia di follower fino a 20.000 dollari

di Luigi Ferro

Per uno scatto su Instagram guadagna dai 5.000 ai 15.000 dollari. L’importante è che si veda bene il prodotto dell’azienda sponsor. E’ la nuova frontiera del product placement, i prodotti con marchio in evidenza, piazzati qua e là in film e serie televisive, che ora dilaga anche nei social network. La protagonista in questo caso è Danielle Bernstein, 22 anni, blogger che entro pochi giorni dovrebbe superare il milione di follower e di conseguenza alzare le tariffe. Secondo quanto scrive Harper’s Bazar l’industria della moda Usa spenderebbe oltre un miliardo di dollari per piazzare post sui principali blog che si occupano di fashion con tariffe che vanno da 500 dollari per qualche centinaia di migliaia di follower fino a 20.000 dollari per arrivare a centomila dollari per chi supera la barriera dei sei milioni di seguaci.

L’informazione “addomesticata” trova spazio anche in Italia dove il top è rappresentato da Chiara Ferragni, 28 anni di Cremona, che Forbes ha messo nella lista delle under 30 più influenti d’Europa. Di lei si dice che fatturi otto milioni di euro l’anno. Ex bocconiana, nel 2009 dà vita al blog “The blonde salad”. La scalata al successo è molto rapida e la porta ad avere oltre tre milioni di follower su Instagram, più di un milione su Facebook e superare i duecentomila su Twitter. Dopo il blog lancia una linea di scarpe e collabora con grandi nomi della moda.
“Il numero di follower però – spiega l’esperto che lavora nel settore e preferisce mantenere l’anonimato – non è l’unico parametro. La blogger deve essere in linea con l’immagine della società. E poi più che i like sono apprezzate le condivisioni”. Per andare al Festival di Cannes, alloggiare in un cinque stelle, scrivendo post e pubblicando foto su Instagram si possono portare a casa anche diecimila euro. Oppure, se sei una giovane blogger e devi farti largo, vai anche gratis con viaggio e soggiorno pagati e camminata sul red carpet inclusa. C’è di peggio nella vita.

“Non esiste un tariffario. Dipende da quanto sei conosciuto, dalle relazioni con le pr, se sei in cerca di visibilità”. Marchi minori di moda e cosmetici possono pagare da 500 a 1000 euro per un post, ma sempre la Ferragni può pigliarne anche tremila. Altra possibilità è l’organizzazione di un incontro riservato ai propri follower dove la blogger presenterà i prodotti di qualche azienda. Lo fa anche Alessia Marcuzzi che integra l’attività televisiva con il blog la Pinella dove parla di salopette e mascara. A pagamento. E come lei ci sono anche Melissa Satta ed Elena Barolo.
Per le big la fornitura dei nuovi prodotti è ovviamente automatica, mentre una variante è rappresentata dalle It girl. Oltre a tenere un blog le girl sono delle “prezzemoline” presenti a ogni evento. Sul genere “faccio cose e vedo gente” sono ingaggiate dai brand come ragazze di riferimento, modelli da seguire. E’ il caso di Eleonora Petrella e Olivia Palermo, style ambassador di Max&Co. Anche il turismo si è specializzato nell’ingaggio dei blogger. Msc Crociere ne ha ingaggiati tre di livello internazionale quando ha varato la nuova nave Preziosa. I blogger hanno partecipato al varo e alla prima crociera documentando la vita a bordo, gli aspetti relativi al food, la Spa (l’area benessere) e lo stile di vita mediterraneo. E altri blogger, anche cinesi, li potete trovare in qualche albergo sulla riviera romagnola oppure nei viaggi organizzati dagli uffici turistici delle regioni. In questo caso si offre vitto e alloggio. D’altronde nel turismo si faceva così anche per i giornalisti.

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