“O siete voi liberamente poveri o finirete spogliati”. È il duro monito che Papa Francesco ha rivolto ai frati francescani, ricevuti in Vaticano dopo il crac finanziario che ha ridotto la congregazione sul lastrico. Ai religiosi Bergoglio ha chiesto “un impegno deciso nella trasparenza, nell’uso etico e solidale dei beni, in uno stile di sobrietà e di spogliazione. Se, invece, siete attaccati ai beni e alle ricchezze del mondo, e ponete lì la vostra sicurezza, sarà proprio il Signore a spogliarvi da questo spirito di mondanità al fine di preservare il prezioso patrimonio di minorità e povertà a cui vi ha chiamato per mezzo di san Francesco. O siete voi liberamente poveri e minori, o finirete spogliati”.

All’origine della bancarotta dei frati minori ci sarebbero stati investimenti sbagliati in società legate a traffici illeciti, come quelli di droga e di armi. Ma anche i lavori di ristrutturazione dell’hotel e ristorante di lusso Il Cantico, in via Gregorio VII a Roma, a due passi dalla Basilica di San Pietro e da Casa Santa Marta, la residenza di Bergoglio. Il crac finanziario fu subito ammesso dal ministro generale dei frati minori, padre Michael Perry, recentemente riconfermato dal capitolo generale alla guida della congregazione religiosa. Lo stesso Perry, nel discorso di saluto al Papa, ha ricordato le “scelte di gestione economiche discutibili” che hanno recentemente gettato discredito sull’ordine. Dimissioni immediate, invece, per l’economo generale, padre Giancarlo Lati.

Nel suo discorso Francesco ha ricordato “quanto è importante vivere un’esistenza cristiana e religiosa senza perdersi in dispute e chiacchiere, coltivando un dialogo sereno con tutti, con mitezza, mansuetudine e umiltà, con mezzi poveri, annunciando la pace e vivendo sobriamente, contenti di quanto ci è offerto”. E non ha nascosto le sfide che attraversano attualmente i frati minori: il calo numerico, l’invecchiamento e la diminuzione delle nuove vocazioni. Il Papa ha richiamato i religiosi a vivere il carisma della “minorità”, cioè del sentirsi “piccoli, bisognosi e peccatori davanti a Dio”. Bergoglio, infatti, ha spiegato che “quanto più siamo consapevoli di questo, tanto più siamo vicini alla salvezza; quanto più siamo convinti di essere peccatori, tanto più siamo disposti a essere salvati”. Ma per Francesco “minorità significa anche uscire da sé stessi, dai propri schemi e vedute personali; significa andare oltre le strutture, che pure sono utili se usate saggiamente, oltre le abitudini e le sicurezze, per testimoniare concreta vicinanza ai poveri, ai bisognosi, agli emarginati, in un autentico atteggiamento di condivisione e di servizio”.

Twitter: @FrancescoGrana

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