Dopo il video che ilfattoquotidiano.it ha pubblicato ieri sul neo autista del Pd in Regione che maneggia una pistola con un uomo ritenuto vicino alla cosca Serraino di Reggio Calabria, Tonino Serranò si è dimesso dall’incarico ricevuto dal capogruppo del Partito democratico alla Regione Calabria, Sebi Romeo. “Apprendo dalla stampa di essere diventato improvvisamente un ‘pistolero’ – scrive Serranò in una nota -. Sono stupefatto dall’essere stato accostato, in modo calunnioso e diffamante, a vicende che la stessa magistratura ha ritenuto non degne neppure di una semplice indagine. La presente per precisare che non ho mai ricevuto avvisi di garanzia, ne per questa ne per altre vicende, perché il mio agire di uomo e di imprenditore é sempre stato improntato all’onestà ed alla rettitudine. É vero – continua -, sono stato consigliere comunale nella coalizione di centrodestra, candidato in una lista civica, ma alle ultime comunali ho deciso di non ricandidarmi e di sostenere il centrosinistra ed il sindaco Falcomatà”. Serranò spiega il suo trascorso politico e le ragioni che lo hanno fatto passare da consigliere di centrodestra, eletto nel 2007 nella lista ‘Io non ci sto’ che ha sostenuto l’ex sindaco Giuseppe Scopelliti (Pdl-Ncd), a grande elettore del Partito democratico: “Mi sono avvicinato alle posizioni di Sebi Romeo proprio in virtù delle battaglie condotte contro il sistema Scopelliti, sul quale ho avuto modo di riflettere in maniera critica. Tuttavia – prosegue -, pur ribadendo la mia totale e documentata estraneità ad ambienti malavitosi, mi dimetto dall’incarico assegnatomi dall’onorevole Sebi Romeo, al fine di evitare strumentalizzazioni politiche ed attacchi nei confronti dello stesso che nulla poteva sapere di una vicenda mai diventata indagine”  di Lucio Musolino

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