Insieme al mensile che il Comune di Firenze utilizza per un piano di comunicazione istituzionale arrivano anche i volantini dei candidati del Pd alle Regionali. Basta questo perché il candidato alla presidenza di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli parli di “campagna per i renziani pagata con i soldi dei cittadini”. Per il Partito democratico sono “regolari spese elettorali”, mentre l’editore spiega che è una pubblicità pagata come qualsiasi altra.

Al centro della polemica c’è il Reporter, mensile gratuito di 16 pagine a cui il Comune di Firenze si è affidato (40mila euro di spesa per il 2015) per un piano di comunicazione istituzionale. “I candidati renziani del Pd fanno campagna con i soldi dei cittadini” attacca Donzelli. Nel mirino il materiale elettorale della vicepresidente della Regione Stefania Saccardi e di Elisabetta Meucci, assessore all’urbanistica a Firenze, candidate nel collegio Firenze 1: “Regolari spese elettorali che saranno rendicontate” replicano. “Ogni altro candidato interessato a utilizzare il nostro giornale come strumento di diffusione del suo materiale avrebbe potuto fare lo stesso” chiarisce l’editore fiorentino Bunker Srl. A affidarsi a Reporter fu nel marzo 2011 anche l’allora sindaco Matteo Renzi: spedì 175mila opuscoli ai cittadini (20mila euro di spesa finanziate da Toscana Energia) per illustrar loro “come sta cambiando la città”.

Donzelli tira in ballo il provvedimento dirigenziale 12264 del 31 dicembre con cui il Comune ha affidato (32mila euro Iva esclusa) a Bunker Srl “il piano editoriale per la comunicazione istituzionale ai cittadini consistente in un servizio di impaginazione, stampa e diffusione su tutto il territorio comunale, dei contenuti d’interesse dell’amministrazione”. Il servizio – si legge nella delibera – comprende “le attività di comunicazione per ogni quartiere su 11 pagine intere e un’intervista mensile a ciascun presidente o suo delegato”. Il consigliere ritiene inoltre poco opportuno che Meucci abbia effettuato pubblicità proprio su quel giornale a cui la giunta comunale (“della quale fa parte la stessa Meucci”) ha affidato il servizio: “Certe operazioni sarebbero da evitare”. Poi l’affondo: “I casi sono due: o Meucci e Saccardi fanno campagna elettorale distribuendo il proprio materiale in migliaia e migliaia di copie con i soldi dei cittadini oppure la società ha incassato denaro per fare qualcosa che invece è già stata pagata dal Comune”. Secondo Donzelli il Pd confonderebbe insomma “la proprietà pubblica con quella privata”.

Saccardi ribatte che “il materiale allegato al Reporter è una regolare spesa elettorale che come tale sarà rendicontata al termine della campagna. Ci eravamo quasi fatti una ragione del fatto che Donzelli non avesse uno straccio di proposta per Firenze e per la Toscana ma questo vuoto di idee non può consentirgli di dire falsità”. Sulla stessa lunghezza d’onda Meucci: “Rimango allibita dall’inconsistenza delle affermazioni di Donzelli che evidentemente non conosce la voce ‘spese pubblicitarie’ nelle campagne elettorali. Di questo si tratta e come tali saranno rendicontate dal mio comitato”. Donzelli però ha rilanciato: “Se Saccardi è convinta che io stia affermando il falso, mi quereli”.

Anche Bunker srl sostiene che Donzelli affermi il falso quando sostiene che “il Comune abbia pagato per il 2015 oltre 40mila euro per la stampa e la distribuzione del mensile”: il Comune (“come altri inserzionisti”) ha infatti acquistato per il 2015 “pagine pubblicitarie all’interno del giornale esclusivamente per impaginazione, stampa e diffusione della comunicazione istituzionale a cura dei quartieri“. La società precisa inoltre che “il materiale elettorale distribuito con l’ultimo numero viene pagato a Bunker come qualsiasi altra pubblicità veicolata attraverso il nostro giornale” e che “ogni altro candidato interessato a utilizzare il nostro giornale come strumento di diffusione del suo materiale avrebbe potuto farlo”. Quelle del Comune e delle due candidate Pd – conclude l’editore – sono perciò da ritenersi “operazioni commerciali distinte e separate”.

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