Il M5S non è il movimento del “tutti a casa”, non nella corsa per le regionali della Toscana. La strategia cambia, e a fronte di una regione “dove le clientele e le amicizie incidono sul voto”, l’obiettivo dichiarato è quello di un radicamento territoriale. Insomma, una lavoro sul lungo periodo. “Non penso che stiamo puntando a una vittoria, è un momento importante per affermare la presenza sul territorio”, spiega Paola Taverna, intervenuta a Firenze insieme a numerosi esponenti del M5S a sostegno del candidato presidente per la Toscana, Giacomo Giannarelli. “Il ballottaggio è difficile ma non impossibile – spiega Giannarelli, che aggiunge – il governatore Rossi sfugge sempre ai confronti”. A partecipare anche il deputato Alfonso Bonafede, che afferma: “La differenza del M5S è questa: dobbiamo rendere conto solo ai cittadini. Mi occupo di giustizia da due anni e non ho mai ricevuto una telefonata di Grillo su come votare”. Presenti anche molte magliette con la scritta “candidato incensurato“, in riferimento al candidato del Pd Enrico Rossi, indagato per falso ideologico nell’inchiesta sul “buco” dell’Asl 1 di Massa, questione sulla quale Giannarelli dice: “Politicamente ci vuole un senso di responsabilità alto che richiede le dimissioni”  di Max Brod

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