L’Italia che ospita l’Expo ed è famosa nel mondo per i suoi prodotti alimentari di cibo in rete ne vende pochissimo. Colpa di aziende a volte troppo piccole, dell’italica idiosincrasia verso il commercio elettronico delle imprese italiane e di una complicata logistica necessaria per gestire i prodotti freschi. Per questi motivi l’avventura nell’e-commerce non poteva che arrivare da una solida realtà fisica, il Gruppo Amodio, che vanta un centinaio di punti vendita fra Napoli e la Campania. Negozi pieni di mozzarelle di bufala, salumi, pane e pasticceria che rappresentano la solida base di partenza per avventurarsi nel mondo dell’online con Primotaglio.it.

Attivo a Milano, Monza, Varese, Torino e da luglio anche a Roma, Primotaglio.it è il braccio online di un gruppo da 180 milioni di fatturato che vuole uscire dall’ambito regionale coprire l’intero territorio prima che qualche temibile nome straniero si faccia largo. L’offerta spazia tra oltre quattrocento prodotti con i latticini che si prendono il 65% delle vendite in rete. Gran parte sono di loro produzione, mentre per altri prodotti ci si rivolge agli artigiani locali. In questo caso la società acquista i prodotti e li tiene in magazzino, mentre per la sua produzione entra in campo la forza del gruppo sotto forma di una logistica che permette di avere una produzione just in time. “Nel fresco – spiega il direttore generale delle iniziative speciali del Gruppo Amodio Antonio Romano – la logistica è fondamentale. Primotaglio infatti produce su richiesta e nel giro di 48 ore la merce viene consegnata”. Consegne da martedì a domenica (non il lunedì perché la domenica le aziende di produzione non lavorano) tramite i mezzi che dalla centrale di Napoli vanno verso le piattaforme di Milano, Bologna e Torino. Da qui per l’ultimo miglio l’ordine passa nelle mani dei “Messaggeri del gusto” che, anche in bicicletta, consegnano mozzarelle e salumi aggiungendo qualche consiglio su come conservare la merce (la mozzarella non si tiene in frigo, soffre il freddo) e consumarla. “Vogliamo dare una risposta ai grandi player digitali” spiega Romano che da qui a 18 mesi vuole arrivare nelle principali città sopra Roma per poi pensare a Germania e Gran Bretagna.

Il fresco, ma in questo caso parliamo di frutta e verdura, è il business anche di Cortilia che nel suo manifesto promuove “un modello di spesa e consumo sostenibile”. Riscoprire il gusto vero dei prodotti e valorizzare la produzione del territorio è l’obiettivo della società fondata da Marco Porcaro che punta sulla filiera corta grazie a un network di coltivatori il più possibile vicini ai mercati serviti che comprendono gran parte della Lombardia più Novara e Torino che parte in questi giorni. Poi ci sono anche le eccezioni come il produttore ragusano di arance biologiche, ma anche in questo caso si passa dal produttore direttamente a Cortilia. “Inizialmente siamo andati in cerca delle aziende agricole che oggi invece ci contattano – racconta Porcaro –. In più siamo anche da stimolo per la formazione di piccoli consorzi o cooperative”.

Oltre settantamila utenti iscritti al sito con più di 40 aziende agricole che ha inizialmente puntato sulla vendita di frutta e verdura (con le cassette in abbonamento) per poi allargarsi a latte, pane, carne e formaggi fino ad arrivare alle tisane e allo zafferano prodotto da giovani agricoltori. Innalzare il livello qualitativo dei prodotti che quotidianamanerte arrivano in tavola è uno degli obiettivi di Cortilia che vuole valorizzare le iniziative dei giovani imprenditori. Allargare la copertura del territorio, aumentare il network degli agricoltori con spazi al biologico e ai prodotti per vegani e vegetariani sono i prossimi passaggi della società che permette di scegliere ora e fascia oraria per le consegne.

Se invece invece preferite l’idea dell’orto in affitto leverduredelmiorto.it propone l’affitto di un pezzo di terra da 30 a 120 mq dalle parti di Santhia in Piemonte, con una fornitura settimanale calibrata sul numero dei componenti della famiglia. E se ogni tanto volete, potete anche andare a fare un giro per controllare o raccogliere i prodotti.

Articolo Precedente

Ferran Adrià torna con un nuovo ristorante: “La cucina come scienza esatta”

next
Articolo Successivo

Expo 2015, la guida di FQ Magazine ai ristoranti milanesi: Panini Durini

next