“Dialogo? A me Renzi sembra Woody Allen quando s’intervistava da solo, in realtà non c’è nessun dialogo, c’è un ammorbidimento dei toni per le elezioni regionali ed il consenso del Pd, ma di fatto stiamo votando alla Camera il testo che Renzi aveva detto”. Giuseppe Civati, da poco fuori dal Pd ed ora al Gruppo Misto, così commenta in Piazza del Pantheon gli annunci di dialogo da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi su ‘La buona Scuola’. “La minoranza del PD sono la carne del cannone di Renzi, li manda in avanscoperta, prendono insulti, dicono ‘ci faremo intermediari col Governo’, poi entrano alla Camera, si fanno un prosecchino e finisce il problema e così alcuni continuano a votare Pd perché pensano che ci sia una parte pulita”, accusa Alessandro Di Battista del M5S. “In Parlamento chi non condivide la sua posizione gli votassero contro, non si capisce perché un Governo che ormai è minoranza in Senato debba continuare a fare danni”, auspica Paolo Ferrero, segretario di rifondazione Comunista. E gli esponenti della minoranza dem a finirà sotto i riflettori, dunque, durante l’assemblea pubblica indetta da CGIL, CISL e UIL: “E’ ovvio che per me se non ci saranno correzioni significative sui punti fondamentali, è evidente che non ci sarà un mio voto favorevole e poi sarò conseguente – afferma Alfredo D’Attorre – o si apre un processo di cambiamento nel Pd, oppure bisognerà prendere atto che il partito sta andando da un’altra parte e che non è più di sinistra e trarne le conseguenze. Al dì là di quello che possiamo decidere io Fassina e altri – prosegue D’Attorre – il problema è che questa gente se sta andando dal Pd – che conclude sull’aperture di Renzi al dialogo – Sembra come nelle direzione del Partito Democratico, dove Renzi fa una relazione di un’ora e mezza e poi si fa finta di ascoltare tutti e poi si vota quello che Renzi ha detto all’inizio, è la finzione di un ascolto che non produce cambiamenti”. Cuperlo: “Non abbiamo votato Jobs Act, la fiducia al Governo sulla legge Elettorale, ora stiamo facendo una battaglia in Parlamento difenderemo i nostri emendamenti e li voteremo”. Per Stefano Fassina: “Nonostante tentativi patetici di Renzi, attraverso lezioncine alla lavagna ed in Senato vi sono le condizioni per una correzione del Disegno di legge” di Manolo Lanaro

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