Una tegola da oltre 103 milioni di euro si abbatte su Telecom. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso della compagnia telefonica contro la sanzione per abuso di posizione dominante comminata nel 2013 dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato con un provvedimento che la sentenza di oggi ha confermato sia nelle motivazioni tecnico-giuridiche sia nella quantificazione della multa. Telecom è stata anche condannata al pagamento delle spese legali per 32mila euro, di cui 7mila a favore dell’Antitrust e 5mila a testa a favore degli altri soggetti che si sono costituiti in giudizio, ovvero l’Associazione italiana Internet provider e i concorrenti Fastweb, BT Italia, Vodafone Omnitel, Wind Telecomunicazioni.

La sanzione da 103,8 milioni di euro era stata decisa dall’Antitrust nel maggio del 2013 per punire il comportamento di Telecom che, abusando della propria posizione dominante nelle infrastrutture di rete, aveva difeso le proprie quote di mercato ostacolando l’offerta dei concorrenti alla clientela finale. In particolare l’Antitrust, in seguito a un’istruttoria avviata nel 2010, aveva punito due diverse condotte. In primo luogo la compagnia telefonica aveva ostacolato l’accesso dei concorrenti all’infrastruttura, opponendo un numero “ingiustificatamente elevato” di rifiuti all’attivazione di servizi sia di telefonia vocale, sia di Internet a banda larga. Servizi che poi i competitor avrebbero fornito ai clienti finali. Telecom era stata dunque ritenuta responsabile di avere trattato gli ordinativi provenienti dagli altri operatori in modo discriminatorio rispetto a quelli provenienti dalle proprie divisioni interne.

In secondo luogo Telecom era stata sanzionata per avere attuato sconti rilevanti alla clientela business tali da non consentire a concorrenti altrettanto efficienti di operare nello stesso segmento di mercato in modo redditizio e su base duratura. Il tutto con effetti restrittivi della concorrenza, tanto più che gli sconti erano stati indirizzati in particolare ai clienti che ricorrevano a procedure di selezione del fornitore. Telecom stessa, secondo l’Antitrust, avrebbe subito perdite per i servizi al dettaglio offerti, qualora avesse sostenuto i costi all’ingrosso imposti ai concorrenti. Per queste due diverse pratiche a maggio 2013 Telecom era stata condannata a pagare rispettivamente 88,2 e 15,6 milioni di euro, per un totale di 103,8 milioni. Sanzione contro cui la compagnia aveva presentato ricorso prima al Tar, poi al Consiglio di Stato. Che oggi ha però confermato definitivamente la multa.

@gigi_gno – luigi.franco.lf@gmail.com

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