L’uomo e la natura nel loro rapporto di amore e di conflitto, tra le ragioni del progresso e dell’intervento umano e quelle della salvaguardia ambientale, fino all’arrivo della tecnologia e all’evoluzione di questo legame atavico. È l’Effetto Terra raccontato nella decima edizione di Fotografia Europea, filo conduttore del festival che dal 15 maggio porterà a Reggio Emilia artisti, fotografi e musicisti che esploreranno il tema attraverso linguaggi molteplici e diversi. Quest’anno la città emiliana lancia lo sguardo oltre i confini dell’Emilia Romagna per raccontare e rileggere attraverso l’arte i principi a cui è ispirato Expo 2015.

Uomo e natura dunque, ma anche nutrimento, vita, invenzioni e narrazioni attraverso cui ripercorrere la storia umana e non solo. Cuore della manifestazione saranno le mostre che si snoderanno nei luoghi simbolo della città, offrendo fino al 26 luglio punti di vista e riflessioni di numerosi artisti sul mondo e sull’esistenza, proprio a partire dal focus centrale uomo e natura. In questa reinterpretazione trova spazio il restauro mai terminato di una Fiat 500 Topolino fotografata ed esposta insieme agli scatti da Erik Kessels, direttore creativo dell’agenzia KesselsKramer di Amsterdam, che in Unfinished Father racconta la storia del padre colpito da un ictus e della sua opera rimasta incompiuta.

E poi l’originale sguardo sulla trasformazione e sul decadimento delle immagini del catalano Joan Fontcuberta, che in Gastropoda ha immortalato la voracità di lumache di campagna che si nutrono dei messaggi in arrivo nella sua cassetta delle lettere. Natura, ma anche tecnologia, con il mondo delle luci artificiali che gradualmente hanno tramutato e sostituito l’illuminazione naturale esplorato da Olivo Barbieri in Ersatz Lights case study #1 east west, mentre l’uomo narrato attraverso le invenzioni come il nucleare sarà al centro della riflessione per immagini dello svizzero Jules Spinatsch, con documenti dalla Guerra Fredda a oggi raccolti in Asynchronous. Infine la grande collettiva No Man Nature a cura del nuovo comitato scientifico della rassegna formato da Elio Grazioli e Walter Guadagnini con Diane Dufour, indagherà attraverso le opere di quattordici artisti sul tema Effetto Terra, tra visioni apocalittiche di un uomo che rinuncia alla natura.

Sono solo alcuni degli spunti e dei percorsi creativi che arricchiranno l’edizione 2015 di Fotografia Europea, a cui si aggiungeranno i 200 eventi del Circuito Off, tra installazioni e esposizioni che trasformeranno la città in un’unica pulsante galleria urbana, lasciando spazio anche alle contaminazioni tra musica e fotografia con il progetto E lo chiamano jazz, uno squarcio sul decennio a cavallo del 1960 e sulla vita dei club di Milano e dei suoi musicisti. Le giornate inaugurali sono in programma dal 15 al 17 maggio e prevedono un fitto calendario di incontri, workshop, visite guidate e spettacoli, tutti all’insegna del messaggio chiave della manifestazione. Nello stesso segno è pensata la serata di apertura che vedrà protagonista dj Benny Benassi con un set di musica e video mapping sul tema della fragilità della natura e del pianeta: a fare da sfondo alla performance sarà la facciata del Teatro Valli, sulla cui superficie saranno proiettate immagini di Guy Laliberté, storico fondatore del Cirque du Soleil, per sostenere “One Drop”, un progetto per sensibilizzare il mondo sui temi dell’emergenza idrica.

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