Editoriale di Michele Santoro, che apre la nuova puntata di Servizio Pubblico sulle note di “Terra mia” di Pino Daniele e con un faccia a faccia con Sandro Ruotolo, attualmente sotto scorta perché nel mirino del boss camorrista Michele Zagaria per l’inchiesta sulla Terra dei Fuochi. “Che cavolo stavi combinando?”, esordisce Santoro, rivolgendosi al giornalista. “Stavo indagando sulla metanizzazione dell’Agro aversano” – risponde Ruotolo, che spiega dettagliatamente la vicenda – “E mentre indagavo è uscito fuori il nome di Michele Zagaria. Poi, a un certo punto, ricevo una telefonata del prefetto di Roma, che mi ha detto di andare in prefettura. Mi fa capire che la minaccia veniva da Zagaria”. Il vicedirettore di Servizio Pubblico racconta l’omicidio di sua cugina Silvia, uccisa in una sparatoria tra due clan, e aggiunge: “Mi chiesi: ‘In quale Paese normale una mamma torna a casa e perde la vita per colpa dei clan?'”

Articolo Precedente

Servizio Pubblico, l’intervista all’origine delle minacce di Zagaria a Ruotolo

next
Articolo Successivo

Servizio Pubblico, metanizzazione Agro Aversano. Lancia: “Mi indicarono come referente Piccolo”

next