Voli diretti da New York a L’Avana – con la compagnia aerea JetBlue dal 3 luglio – e almeno due compagnie di navigazione potranno effettuare un servizio traghetti dagli Stati Uniti a Cuba. Addio alle restrizioni imposte 50 anni fa da Washington al paese ora governato da Raul Castro, grazie al disgelo delle relazioni iniziato a dicembre. Sinora esistevano voli charter di alcune compagnie per viaggiare tra le due città, ma con numero limitato di passeggeri autorizzati.

Per ora il turismo tra Stati Uniti e l’isola caraibica resta proibito, ma gli operatori scommettono sul fatto che ben presto anche quest’ulteriore barriera cadrà, man mano che l’embargo verso L’Avana verrà allentato. La previsione è quella di almeno tre viaggi notturni a settimana tra il porto di Miami e quello de L’Avana. Ma si starebbe pensando anche di un collegamento con Tampa, nel nord della Florida, e con Key West, nell’estremo sud del Sunshine State.

Presente all’annuncio della tratta messa a punto dalla JetBlue anche il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, reduce da una missione presso l’isola caraibica il mese scorso alla guida di un gruppo di imprenditori dell’area newyorkese. Missione nella quale sono state gettate le basi per avviare una collaborazione tra diverse imprese e le autorità cubane. E si cominciano a raccogliere i frutti. In particolare i voli partiranno dallo scalo newyorkese del Jfk ogni venerdì alle 3.30 del pomeriggio per atterrare all’Havana Josè Marti International Airport.

Per quel che riguarda il collegamento via mare, invece, la corsa tra gli operatori dei traghetti per accaparrarsi il servizio è già partita da tempo. Almeno cinque società di navigazione hanno già presentato domanda alle autorità americane, e ora due di queste domande sono state approvate dal governo federale – con esattezza dallo Us Treasury Office Assets Control, che si occupa dell’attuazione o dell’allentamento delle sanzioni versi Paesi stranieri. Presto, dunque, le due società autorizzate cominceranno a operare i collegamenti, permettendo a migliaia di famiglie cubane di riunirsi.

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