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Gabriel Garko rifatto, Melania Rizzoli a Dagospia: “Del volto armonico e maschio non c’è più traccia”

Il medico e politico di Forza Italia, nella lettera al sito, si dice convinta che le immagini dell'attore con qualche ritocchino possano essere d'aiuto a quanti ricorrono alla chirurgia per ignoranza: "Rimprovero i colleghi che assecondano le richieste ingiustificate dei pazienti"

di F. Q.

Gabriel Garko rifatto? Al popolo di Twitter non è sfuggito l’aspetto “un po’ tirato” che aveva il suo volto durante l’apparizione al programma l’Arena di Rai1. E adesso, dopo due giorni, arriva la reazione di Melania Rizzoli. Il medico (e politico di Forza Italia), si sfoga con una lettera inviata al sito Dagospia, in cui sostiene che del bellissimo volto maschio di Garko non c’è più traccia. Ma, secondo Rizzoli, c’è un lato positivo nella “trasformazione” del vincitore de “Il più bello d’Italia: “Crudele e impietoso pubblicizzare sul tuo sito le foto del viso stravolto dall’abuso di interventi estetici dell’attore Gabriel Garko, ma nello stesso tempo quelle foto possono essere molto utili per tante e tanti pazienti che ricorrono a tali ‘terapie’ con patologica frequenza ed assoluta ignoranza. La Natura aveva donato al bellissimo Gabriel un volto maschio ed armonico del quale non c’è più traccia, e che difficilmente tornerà al suo aspetto originale, che era perfetto per il suo mestiere di attore favorendo inquadrature e primi piani oggi cancellati per sempre”.

Rizzoli è convinta che il botulino spenga le espressioni del viso. E sull’accoglimento delle richieste di interventi da parte dei chirurghi aggiunge: “Da medico rimprovero i colleghi autori di tale scempio, che assecondano compiacenti le richieste ansiose e ingiustificate di questi pazienti particolari, per i quali dimenticano la deontologia professionale, ai quali non sconsigliano quasi mai l’eccesso di ritocchi, e ai quali non spiegano che il nostro occhio clinico ‘vede’ la paralisi da botulino inflitta sui loro volti, che la tossina-veleno spiana sí la pelle e i muscoli facciali, ma spegne le loro espressioni e la luce naturale degli occhi regalandogli uno sguardo che non parla più, addormentato fino a rendere i volti quasi amimici, e che soprattutto le disarmonie iatrogene sono ‘viste’  maggiormente e inesorabilmente dalle telecamere e dalle macchine fotografiche, che non perdonano evidenziandole senza filtri e senza pietà nelle inquadrature e nelle foto”.

Ma Rizzoli, alla fine dei conti, non si dice contraria a qualche ritocchino: “Nessuno di noi medici è contrario alla medicina estetica ed alla chirurgia plastica che ha migliorato la vita di tantissimi pazienti, ma quando viene applicata senza regola scientifica su quelli perfettamente sani e che non ne necessitano in alcun modo se non per soddisfare un narcisismo patologico che proprio noi medici dovremmo smorzare, allora assistiamo sconfortati allo spettacolo di quelle facce gonfiate ed innaturali che spesso compaiono sul tuo sito in gallerie grottesche di ritratti ridicoli e spesso esilaranti. Se non fosse che a ridere non siamo noi sanitari che curiamo le patologie, quelle vere, ma quegli stessi che uscendo dagli studi estetici non sanno più nemmeno guardarsi allo specchio”

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