“I soldi dei privati sono finiti tutti all’Expo, faremo un festival a budget dimezzato”. Arriva da Oscar Cosulich, co-direttore del Future Film Festival di Bologna, il lancio con polemica della 17esima edizione (5-10 maggio 2015) della kermesse che ha per tema centrale l’animazione e le nuove tecnologie nel cinema. “Bnl, Coop, Hera non hanno rinnovato la loro sponsorizzazione al Festival e quest’anno ci troviamo senza sponsor privati. Capisco che l’Expo rilancerà l’economia del paese ma intanto noi dobbiamo contare solo sui finanziamenti pubblici di Comune di Bologna e Regione Emilia Romagna. Mi sembra sia una mossa industriale che denota una certa miopia”, continua Cosulich.

24mila euro il primo, circa 50mila il secondo, rispetto ad una cifra di quasi il doppio dell’anno precedente da farsi bastare. Non a caso l’icona che campeggia sulle locandine dello storico festival bolognese è proprio un Hulk stilizzato che infuriato come Marvel vuole esce da un’enorme barattolo di cacao per dire la sua alzando parecchio la voce: “Ci sono festival più floridi del nostro che forse non si faranno proprio perché gli sponsor sono scappati. Noi intanto limiamo i costi come capita per la presenza di uno dei nostri ospiti internazionali, Marco Cinello, supervisor del film Spongebob – il film, animatore globetrotter che ha fatto coincidere il ritorno da Los Angeles dove lavora per visitare i genitori a Roma con la sua venuta al Future: gli paghiamo giusto il biglietto del treno Roma-Bologna”.

Chiaro, che il FFF 17 non si esaurisce qui, anzi rilancia con un programma di tutto rispetto. Si inizia subito con il pezzo da novanta: Ari Folman. L’autore israeliano di Valzer con Bashir e del meno fortunato The Congress arriverà a Bologna per parlare del nuovo film su Anna Frank che, anticipano dallo staff del Future, non sarà probabilmente pronto prima del 2016. Where’s Anna Frank, realizzato in animazione 2D e con fondali 3D verrà illustrato nella sua parte tecnica dallo stesso Folman che ne mostrerà una clip esclusiva (7 maggio alle 16 presso il cinema Lumiere).

Dalla presenza del regista israeliano, che ha fatto della mescolanza tra live action e animazione per i suoi film un tratto tecnico distintivo, prende anche spunto il convegno organizzato dai Documentaristi Emilia-Romagna proprio sul tema dell’animazione usata nel cinema documentario, un territorio in più dove inserire il non inquadrabile, il non “intervistabile”. Un esempio pratico, oltre ai due primi film di Folman, è al FFF 17: Last Hijak, di Tommy Pallotta e Femke Wolting, racconta proprio di veri pirati somali che come in Captain Philips assaltano petroliere o navi cargo fucili in pugno, ma che per la ricostruzione degli assalti usa l’animazione.

Altri importanti focus del Future 2015 sono lo spazio sull’animazione estone con la presenza in Italia di Priit Parn e signora; la presenza di Georgina Hayns, supervisor della puppet animation Laika (quelli di Coraline e Boxtrolls) e di Iginio Straffi, fondatore della Rainbow Animation dal suo studiolo tra Loreto e Recanati da dove è riuscito a conquistare il mondo grazie alle Winx Club. Poi ci sono i film, tra gli altri: la prima italiana di Song of the sea dell’irlandese Tomm Moore, nella cinquina degli Oscar 2015 dei film d’animazione; Tokyo Tribe di Sion Sono tratto dall’omonimo manga di culto; tre titoli provenienti dalla Corea del Sud, paese emergente nell’industria dell’animazione (tra cui The satellite girl and the milk cow, The Road Called Life); e gli italiani Paolo del Gaudio con Fantasticherie di un passeggiatore solitario, Lorenzo Sportiello con Index O. Infine non manca nuovamente un richiamo all’agroalimentare direttamente nello slogan che caratterizza l’edizione numero 17: Eat The Future. “Non ci appiattiamo al tema del cibo come luogo comune vuole in questi mesi, ma mostriamo esempi di come la fantascienza l’ha visto nel futuro, un cibo assassino o come elemento di disturbo – concludono gli organizzatori – come nei classici 2022: I sopravvissuti di Richard Fleischer (1973) o Stuff – Il gelato che uccide di Larry Cohen (1985). Info su: www.futurefilmfestival.org

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