“E’ un evento ancora carico di significato, festeggiare i lavoratori oggi serve più che mai, il 43% di disoccupazione giovanile grida vendetta”. Così gli artisti presenti al concerto del primo maggio a Roma valutano l’evento. “E’ diventata una vetrina commerciale per lanciare album? Se è così sarebbe una vittoria, essere obbligati a passare da questa piattaforma sindacale per sponsorizzare gli artisti – replica Lodovico Guenzi de Lo Stato sociale – noi comunque non abbiamo album in uscita” dice ridendo. Quest’anno si sono contrapposte due piazze quella romana e la manifestazione tarantina. “Fare confronti è stupido, siamo uniti sul tema” afferma Raiz degli Almamegretta. “Una piazza al sud, una al centro e magari il prossimo anno una al Nord” risponde ironica Irene Grandi. “E’ giusto portare anche qui, in una tv generalista temi che a Taranto saranno molto condivisi” rispondono. “I quarantenni di oggi sembrano più vecchi dei sessantenni, i sindacati vanno bacchettati tranne Maurizio Landini, dice cose che sembrano antiche ma su cui servirebbe ripartire” aggiunge Guenzi. Il super concertone tranne qualche stoccata di Paolo Rossi e di J-Ax degli Articolo 31 ha avuto una scarsa componente politica. “E’ difficile fare la parodia di una parodia” risponde Rossi. “Renzi? Non commento i miei colleghi per deontologia” chiosa ironico  di Irene Buscemi

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