Alla fine ci è rimasta incastrata anche Emma nell’eterna battaglia tra Guelfi e Ghibellini, rossi e neri che da sempre divide il paese. Non che fosse difficile. Le scorse giornate sono state piuttosto calde sul fronte fascismo anti-fascismo. Niente di strano, considerando i settant’anni dalla Liberazione, gli altrettanti settant’anni dalla morte di Benito Mussolini e, commemorazione fresca fresca di ieri, i quaranta dall’omicidio Ramelli, realtà tutta milanese che però ha una forte eco in tutto il paese. Sui social, e non solo, se ne sono dette e viste di tutti i colori, prevalentemente rosso e nero, e un qualche bontempone ha ben visto di utilizzare proprio lei, Emma Marrone, in questo periodo impegnata con un certo successo nei panni della caposquadra nella quattordicesima edizione di Amici, per ricordare il Duce. Sui social, infatti, il Movimento Sociale Fiamma Tricolore di Reggio Calabria ha pubblicato una sua foto mentre saluta, apparentemente col braccio destro teso, alla maniera dei fascisti e dei nazisti. A corredo del tutto una scritta inequivocabile: “Emma Marrone ricorda il 70° anniversario del barbaro massacro ai danni di Benito Mussolini. PRESENTE”.

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Apriti cielo. In molti hanno preso sul serio la cosa, anche perché, in effetti, la foto lasciava intendere che la cantante salentina stesse effettivamente facendo il saluto romano. I commenti non si sono lasciati attendere. Per la maggior parte di critica, di incredulità, in alcuni casi, va detto, di apprezzamento, evidentemente da parte di qualche nostalgico appassionato di pop. Lei, Emma, non ci ha invece pensato due volte, ha scritto di proprio pugno un messaggio chiaro e inequivocabile, per non lasciare spazio a strumentalizzazioni, cui in effetti è spesso abituata. Queste le sue parole su Facebook: “Vi chiedo di segnalare questa pagina, naturalmentre ci saranno dei provvedimenti legali, intanto due parole: SCHIFO E VERGOGNA”. Più sintetica su Twitter: “Mi dissocio da tanto orrore”. Considerate, tanto per farvi un’idea della sua popolarità, che Emma ha oltre due milioni e novecentomila seguaci su Facebook, e un milione e duecentomila su Twitter. La sua presa di distanze, quindi, ha avuto altrettanto eco, è arrivata come una sassata che ha mandato in pezzi il castello di vetro che il Movimento Sociale Fiamma Tricolore di Reggio Calabria aveva tirato improvvidamente su.

Del resto, forse qualcuno lo ricorderà, quando in Italia scoppiò l’ennesimo scandalo sessuale legato all’ex premier Silvio Berlusconi e prese vita il movimento di Se non ora quando, Emma fu una delle prime artiste, diciamo così, insospettabili, a metterci la faccia. Andò anche ospite di Michele Santoro, proprio per sottolineare una sua distanza dal mondo berlusconiano, sì, ma lasciando anche intendere una sua certa idea politica non certo a destra.  Ben vengano, quindi, i provvedimenti legali, si vocifera che sia già stata esposta una querela nei confronti di chi ha messo in giro quella fotografia con quella didascalia, ma è stato anche una cosa buona e giusta la stigmatizzazione pubblica da parte della cantante di un atto vile e infamante. Il mondo della musica è sempre stato ostile a chi si dichiara di destra, è vero, e le storie di Lucio Battisti e di Ivan Graziani sono lì come promemoria, ma in un’epoca come questa, così appoggiata su posizioni stanche, quasi rassegnate, vedere qualcuno che si infiamma perché gli si affibiano idee non proprie spinge alla standing ovation. Potrà anche non piacere la musica che fa, ma Emma è una donna di carattere che merita rispetto e stima.

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