Niente scudetto, almeno per il momento. La matematica ancora non arriva per il quarto titolo consecutivo della Juventus. Merito soprattutto della Lazio, che asfalta in un quarto d’ora il Parma derelitto all’Olimpico e riprende a correre verso il secondo posto dopo il doppio stop con Juve e Chievo. Merito anche di una rediviva Roma: i giallorossi passeggiano a Reggio Emilia contro il Sassuolo, che ha letteralmente tirato i remi in barca nelle ultime giornate. I bianconeri avevano fatto il loro dovere, superando per 3-1 la Fiorentina dopo qualche difficoltà iniziale, dimostrando di aver subito smaltito le scorie post derby. Ma non è bastato, e anche il secondo match point si risolve in nulla di fatto. Solo questione di tempo, comunque: lo scudetto potrebbe arrivare già sabato, quando basterà un pareggio a Genova contro la Samp. Mentre prosegue l’agonia lentissima del Milan: anche il match casalingo contro il Genoa si trasforma in un calvario. Solo le prodezze di Diego Lopez contengono il punteggio ad un comunque poco dignitoso 1-3. “Con o senza cessione a mister Bee, potrebbe essere stata l’ultima partita di Inzaghi sulla panchina rossonera”. In coda, i risultati sembrano chiudere il discorso retrocessione: il Cagliari perde a Verona col Chievo, l’Atalanta grazie all’ennesima rovesciata capolavoro di Pinilla ferma sul 2-2 l’assalto del Cesena. Dopo il pareggio nello scontro diretto, i bergamaschi sono sempre più vicini alla permanenza in Serie A.

RISULTATI (tra parentesi gli assist)

Udinese-Inter 1-2 (martedì h. 20.45): 48’ Icardi (r), 50’ Di Natale, 66’ Podolski.
Ammoniti: Karnezis, Widmer, Domizzi, Pinzi, Badu (U); Guardin, Medel, Palacio, Podolski (I).

Cesena-Atalanta 2-2: 50’ Pinilla, 56’ Brienza (r), 70’ Carbonero, 82’ Pinilla
Ammoniti: Perico, Mudingayi, Carbonero, Brienza (C); Benalouane, Pinilla, Migliaccio (A).

Chievo Verona-Cagliari 1-0: 11’ Meggiorini (Paloschi)
Ammoniti: Schelotto, Botta (Cv); Ceppitelli, Ekdal, M’poku, Conti, Cossu (C). Espulsi: Murru, Cossu (C).

Juventus-Fiorentina 3-2: 32’ G. Rodriguez (r), 36’ Llorente (Pirlo), 45’ Tevez (Evra) 70’ Tevez (Marchisio), 89’ Ilicic
Ammoniti: Evra (J); Neto, Aquilani (F).

•La Fiorentina quest’anno era stata una delle poche squadre a mettere in difficoltà la Juventus nel suo stadio, vincendo 2-1 a Torino in Coppa Italia (salvo poi subire al Franchi un clamoroso ribaltone). I viola si confermano avversario ostico anche in campionato, imbrigliando inizialmente i bianconeri e passando anche in vantaggio alla mezz’ora del primo tempo. Per sbloccare il punteggio ci vuole uno svarione di Pirlo, che regala un rigore a Joaquin, trasformato da Gonzalo Rodriguez. Ma la replica dei padroni di casa è immediata: su una punizione (contestata), cross dello stesso Pirlo e colpo di testa vincente di Llorente, bravo a sfruttare l’assist del compagno (e anche la chance importante concessagli da Allegri). L’uno-due rende la partita estremamente vivace e piacevole, con occasioni da una parte e dall’altra che esaltano i riflessi di Neto e Buffon. Rispetto al derby col Torino, però, Allegri lancia Tevez dal primo minuto. E l’Apache quando gioca segna sempre: è suo il gol che ribalta il risultato prima dell’intervallo. Nella ripresa la Fiorentina avrebbe la possibilità di pareggiare, in fotocopia su rigore, concesso ancora su Joaquin (stavolta l’errore è di Chiellini), ma Rodriguez sparacchia fuori. Le speranze viola si spengono sull’inguardabile destro del centrale argentino: pochi minuti dopo Tevez firma il suo ventesimo gol stagionale, che chiude il match. Quando Ilicic prova a riaprirlo con una gran punizione è ormai troppo tardi.

Lazio-Parma 4-0: 10’ Parolo (Lulic), 13’ Klose, 16’ Candreva (Lulic), 81’ Keita (Candreva)
Ammoniti: Klose (L); Mirante, Candreva, Belfodil (P).

•Ci mette meno di un quarto d’ora la Lazio a sbrigare la pratica Parma e tenere in vita, almeno matematicamente, il campionato. Stavolta non basta l’infinito orgoglio dei ducali per opporsi alla forma straripante della formazione di Pioli, fermata solo per caso domenica dal Chievo Verona e ora pronta a ripartire di slancio verso il secondo posto. Anzi, rispetto alle ultime uscite gli ospiti manifestano tutti i limiti e le disattenzioni di una squadra ultima in classifica, già retrocessa e praticamente fallita. I gol in rapida successione di Parolo, Klose e Candreva sono un mix dell’insistenza tambureggiante dei biancocelesti e dei pasticci della retroguardia parmense (Mirante compreso). I restanti 75’ minuti di partita sono praticamente inutili. Nella ripresa c’è spazio anche per il 4-0 del subentrato Keita. Ma decisamente più rilevante è l’ingenua ammonizione rimediata da Klose a punteggio acquisito: diffidato, il tedesco salterà il prossimo match con l’Atalanta.

Milan-Genoa 1-3: 37’ Bertolacci, 48’ Niang, 66’ Mexes, 92’ Iago Falqué (r)
Ammoniti: Mexes, Menez (M); Burdisso, Iago Falqué (G). Espulsi: Menez (M).

•Berlusconi sta vendendo il Milan a mister Bee. E la squadra si dissolve sul campo. Non che le ultime uscite dei ragazzi di Inzaghi fossero state particolarmente incoraggianti. Ma contro il Genoa a San Siro si vede una formazione letteralmente allo sbando, fischiata dal suo pubblico, che attende contando i minuti la fine di questo campionato. E forse anche di questa gestione societaria. Una lenta agonia. Il gol dell’1-0 di Bertolacci, una discesa libera senza particolari resistenze, è il manifesto del primo tempo rossonero. Il vantaggio ospite è tutt’altro che un caso perché in precedenza Diego Lopez aveva compiuto almeno tre miracoli per tenere in piedi i suoi. Nella ripresa una grande azione di Iago Falqué permette a Tino Costa di battere per la seconda volta Diego Lopez. Probabilmente il tocco decisivo è di Niang, la palla sarebbe finita lo stesso in porta. Comunque è 2-0, e il Milan, totalmente fuori dal match, deve pescare un jolly dalla distanza di Mexes per accorciare. Pochi minuti dopo, però, Menez rimedia un cartellino rosso che chiude di fatto il match. A tempo scaduto Iago (probabilmente il migliore in campo) firma dal dischetto il definitivo 1-3. Le speranze dei tifosi rossoneri sono tutte rivolte all’incontro di Arcore, e ad un futuro migliore di questo presente non da Milan.

Palermo-Torino 2-2: 10’ Vitiello (Andelkovic), 13’ Bruno Peres, 26’ Rigoni (Lazaar), 60’ Maxi Lopez (El Kaddouri)
Ammoniti: Rispoli, Chochev (P); Gaston Silva, Vives, Maxi Lopez (T).

Sampdoria-Hellas Verona 1-1: 65’ De Silvestri (Muriel), 67’ Toni (Nico Lopez)
Ammoniti: Munoz, Acquah, Obiang (S); Sorensen, Rodriguez, Brivio, Valoti (V). Espulsi: Acquah (S).

Sassuolo-Roma 0-3: 6’ Doumbia (Florenzi), 27’ Florenzi, 75’ Pjanic (Gervinho)
Ammoniti: Cannavaro, Taider, Floro Flores, Zaza (S); Astori, De Rossi, Ibarbo (R).

•L’oggetto misterioso Doumbia dà qualche segnale di vita, Florenzi da terzino gioca e segna meglio del miglior Maicon; si rivedono persino sprazzi del vero Pjanic. E la Roma torna alla vittoria, continuando a sfidare la Lazio nella corsa al secondo posto. Anche se nel successo giallorosso c’è tanto demerito del Sassuolo, che ormai da svariate partite sembra aver staccato la spina, rimediando figuracce su figuracce. Anche lo 0-3 casalingo contro la Roma fa parte della serie. La squadra di Garcia ci mette giusto un buon avvio, per incanalare la gara con il primo gol in Italia dell’ivoriano Doumbia. Il resto è ordinaria amministrazione, ad eccezione dello splendido raddoppio firmato da Florenzi. Nella ripresa la rete di Pjanic sigillerà definitivamente il punteggio. Ma domenica prossima, all’Olimpico contro il Genoa, la prova sarà decisivamente più impegnativa.

Empoli-Napoli (giovedì h. 20.45)

CLASSIFICA (* una partita in meno)

Juventus 76
Lazio 62
Roma 61
Napoli 56 *
Sampdoria 51
Genoa 50
Fiorentina 49
Torino 48
Inter 48
Milan 43
Palermo 42
Chievo Verona 40
Hellas Verona 40
Udinese 38
Sassuolo 36
Empoli 35 *
Atalanta 32
Cagliari 24
Cesena 24
Parma 16 (-7 punti)

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