In Nepal tutta la concentrazione dei soccorsi e anche dei mass-media è andata verso gli alpinisti che si trovavano sull’Everest che potevano permettersi di pagare gli elicotteri“. Sono le parole dell’alpinista Reinhold Messner, intervistato da Alessandro Milan a 24Mattino, su Radio24. “Sull’Everest” – continua – “c’erano ben 4 elicotteri già preparati che potevano agire subito. Però questi alpinisti hanno bloccato gli elicotteri che servivano per altri soccorsi nelle valli, dove tuttora ci sono migliaia di morti e feriti. Per questo motivo ho definito i soccorsi di serie A e serie B. Questa forma di turismo sull’Everest è una cosa terribile, perché gli alpinisti tirano via la logistica a chi veramente serve, avendo i soldi per pagare”. E aggiunge: “La gente normale in Nepal prende 300 euro all’anno. Mentre questi alpinisti spendono 50mila euro e anche di più per andare sull’Everest. Vedere la sofferenza attuale del Nepal è terribile, perché conosco la povertà di questa gente e immagino che nelle vallate, che non sono viste dai soccorritori, ci sono bambini piccoli che non hanno più i genitori. Questa gente non ha la possibilità di pagarsi la clinica”. Messner sottolinea: “Una forma d’egoismo occidentale verso le popolazioni locali? Non dico che sia egoismo, dico solo che la gente non pensa a cosa fa. Il Nepal non ha un soldo. Non bisogna agire solo ora per empatia, ma capire che ci vogliono anni e anni per ricostruire perché si tratta di uno dei più belli e anche poveri Paesi del mondo di Gisella Ruccia

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