Il countdown è agli sgoccioli. Il primo maggio Expo prenderà il via. Che a una manciata di giorni dall’evento all’interno dell’area espositiva il cantiere sia ancora lontano dall’essere terminato è ormai notizia risaputa. Tra gru, ponteggi e operai al lavoro l’inaugurazione si annuncia a metà. Ma allargando lo sguardo al complesso sistema di strade e parcheggi realizzati e sistemati proprio per l’evento, la valutazione non può che peggiorare. A quattro giorni alla partenza ufficiale l’autostrada A8 Milano-Laghi resta un cantiere, con riduzioni di carreggiata, svincoli ancora chiusi e mezzi al lavoro nelle due direzioni. Stessa sorte per il raccordo A4, dove sono in bella mostra cataste di jersey e cumuli di terra. Inoltre, se sull’Autolaghi e sulla Milano-Torino la nuova segnaletica ‘Expo2015’ non sembra mancare, la stessa cosa non si può dire invece per il tratto in tangenziale a ovest del sito, dove l’accesso ai parcheggi è lasciato all’intuito. Ci sono cartelli che indicano l’uscita per la Fiera, ma l’unico segno tangibile dell’Expo sono le bandiere dei Paesi del mondo appese ai lampioni fuori dalla tangenziale.

Uno dei principali parcheggi realizzati in vista dell’esposizione universale, quello all’ex Alfa di Arese, non è ancora del tutto completato. Anche qui operai al lavoro per sistemare le colonnine di accesso all’immensa distesa d’asfalto e tutto intorno reti di cantiere, blocchi e segnaletica provvisoria. Qui sosteranno ogni giorno 10mila automobili (al costo di 12,20 euro), ma l’area non è certo il biglietto da visita che ci si aspetterebbe da un evento come l’Expo. Una no man’s land in cui il gigantesco piazzale incatramato di fresco si somma alle strutture arrugginite dell’ex stabilimento Alfa.

Altre opere collegate non sono state terminate o sono state rimaneggiate in corsa, come la Zara-Expo o la Rho-Monza. La prima è in abissale ritardo (anche per via dell’interdizione inflitta dalla Prefettura ad un’azienda in odor di ‘ndrangheta) e resterà orfana del lotto 1B, che avrebbe permesso di collegare la viabilità rinnovata al parcheggio di Cascina Merlata attraverso un sottopasso: sarà pronto a luglio, a metà del semestre Expo. Dal 20 aprile è stato aperto il nuovo tronco autostradale che collega la sp46 Rho-Monza al raccordo di Baranzate per Rho Fiera. Un intervento che consente il raddoppiamento delle corsie su un tratto di 2 km e mezzo e sostituisce il vecchio trafficatissimo raccordo. Ben altra cosa però rispetto al progetto complessivo, che prevedeva (in tempo per Expo) 9,2 km di strada. Un progetto fortemente criticato dai comitati di residenti, che hanno chiesto varianti significative per mitigare l’impatto ambientale in un’area già attraversata da una fitta rete stradale.

È in questo quadro che da parecchi mesi (e per chissà quanto ancora) per migliaia di automobilisti raggiungere Milano provenendo da nord e da ovest è diventato un vero e proprio calvario. L’area su cui sorge Expo2015 si trova infatti a nord-ovest della città, esattamente all’incrocio delle autostrade A8/A9 Como-Varese-Milano e A4 Torino-Milano-Venezia. Il cronoprogramma pubblicato sul sito dell’evento prevedeva che i lavori per l’adeguamento della viabilità esterna terminassero entro la fine del 2014. Sebbene la data sia passata ormai da quattro mesi, il cantiere è ancora in pieno fermento, tant’è che anche dalle 22 di lunedì 27 aprile alle 5 di martedì 28, Autostrade avvisa che “sarà chiuso il tratto Raccordo Fiera-Lainate in direzione Varese per i lavori della quinta corsia”. Con relativa chiusura dell’area di servizio Villoresi est. I lavori continuano anche la notte seguente, sempre dalle 22 alle 5, quando verrà chiuso il tratto tra Legnano e Milano Certosa in direzione Milano. Ore in cui resterà chiusa anche l’A9 tra Origgio e il Bivio A8. Così chi si trova a viaggiare in quei tratti (e alle 22 il traffico è ancora sostenuto) è costretto a deviazioni sulla viabilità ordinaria, tra code interminabili e snervanti attese. Una condizione che si ripete da mesi, anche durante i giorni dell’ultimo Salone del mobile, considerato non a torto uno stress-test per il sistema infrastrutturale. Anche in quell’occasione chi ha avuto la sventura di imbattersi nel cantiere notturno ha potuto provare il piacere di una lunga e inaspettata coda in A8.

I problemi non sono solo per il traffico di attraversamento. A soffrire le conseguenze dei numerosi cantieri viabilistici aperti in contemporanea sono stati soprattutto quelli che, a vario titolo, frequentano i comuni attorno al sito espositivo (Rho, Pero, Arese, Garbagnate, Lainate e tutti i territori limitrofi). Chi perché ci vive (e non sono pochi), chi perché ci lavora (tante le aziende nell’area). I nervi sono stati messi a dura prova da strade chiuse, segnaletica provvisoria, mezzi di cantiere in movimento e deviazioni. “In questi mesi ci ho messo quasi sempre il doppio ad arrivare al lavoro a Rho. Impiegavo mediamente tre quarti d’ora, da quando c’è il cantiere Expo ci metto un’ora e mezza”, è solo una delle tante considerazioni raccolte tra chi ogni giorno deve arrivare in zona per lavoro.

Molto probabilmente chi crede che il periodo di passione terminerà con l’auspicata chiusura dei cantieri e l’avvio dell’evento si sbaglia di grosso. E un’ammissione implicita arriva anche dal commissario unico Giuseppe Sala che alcuni giorni fa ha invitato tutti i milanesi a “raggiungere la zona con i mezzi pubblici” per evitare il collasso del sistema.

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