“Nel giorno in cui celebriamo la liberazione d’Italia, non possiamo evitare di pensare al Mar Mediterraneo, la culla della nostra civiltà che rischia di essere trasformata in un cimitero. E’ la nostra umanità che si ribella. Ieri contro la sopraffazione nazifascista oggi contro chi opprime intere popolazioni costrette a fuggire dal fuoco delle armi, dal sopruso, dal fanatismo religioso. Dobbiamo unire l’impegno in una inflessibile lotta contro i trafficanti di uomini e terroristi”. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale le associazioni Combattentistiche e d’Arma per l’anniversario della Liberazione, ricorda le morti dei migranti nel Mediterraneo. “Vogliamo che l’Europa democratica – aggiunge – sia artefice di un’iniziativa politica nuova verso i Paesi dell’Africa e del Medio Oriente per rimuovere lì le cause delle pericolose migrazioni dei disperati”. Per il Capo dello Stato si deve “applicare la Costituzione, viva eredità del 25 Aprile”. Al termine del suo intervento, un pensiero è rivolto ai due fucilieri di Marino Salvatore Girone e Massimiliano Latorre: “Da oltre tre anni attendono giustizia. A loro va il mio incoraggiamento con l’assicurazione che l’impegno dell’Italia nei loro confronti non si è attenuato” di Annalisa Ausilio

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