Tanti anni fa il grande e mai abbastanza compianto Freak Antoni pubblicava un libro dal titolo Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti. Ieri, evidentemente, i Nobraino, band culto della nostra scena indie, hanno preso un po’ troppo alla lettera quelle parole, e hanno compiuto quello che presumibilmente è una sorta di harakiri in diretta sui social network. Questi i fatti. Cominciano ad arrivare le notizie dell’ecatombe avvenuta nel Mediterraneo. Notizie sconvolgenti, nonostante quella sorta di narcolessia emotiva di cui ormai sembriamo tutti un po’ affetti. Le notizie parlano di oltre settecento morti. Una cosa devastante. Un giorno che nessuno avrebbe voluto vivere. Ovviamente cominciano a circolare anche i primi atterriti commenti sui social, che sempre più sono i veicolo giornalistico primario.

Tra questi, però, spicca, malamente, quello dei Nobraino. Mentre coloro dotati di intelletto piangono, più o meno sentitamente, e gli odiatori di professione vomitano odio nelle pagine preposte, o incitati dalle parole di personaggi come Salvini o la Santanché, o come reazione indotta dalla demenza, loro, la band capitanata dal gigantesco ed eccentrico Kruger, scrivono sul proprio profilo Facebook, in commento a un link che riporta la notizia, queste parole “Avviso ai pescatori: stanno abbondantemente pasturando il Canale di Sicilia, si prevede che quelle acque saranno molto pescose questa estate”. Una battuta cinica, voglio immaginare, nel boschetto della fantasia di chi l’ha concepita. Una provocazione in stile Charlie Hebdo. Si può e si deve fare satira su tutto. Ma questa non è satira. Questa è una battuta idiota fatta su un’ecatombe di cui, purtroppo, ancora non si hanno le precise dimensioni, se mai le avremo.

Qualcuno comincia a commentare, e non sono bei commenti. Evidentemente i fan degli stessi Nobraino, frequentatori di quella pagina, non gradiscono la freddura di Kruger e co. Tempo qualche ora e i commenti sono davvero tanti, tutti indignati (salvo qualche fan che cerca di difendere l’indifendibile). A questo punto il colpo di genio, invece di chiedere scusa, coprirsi di pece e piume e girare per il web implorando il perdono flagellandosi la schiena, i Nobraino cancellano lo stutus, o meglio, mofidicano lo status, scrivendo queste parole “La realtà è di cattivo gusto”. Come a voler sottolineare che non sono loro a essere cattiva, ma la realtà che permette a dei poveri derelitti della terra, citando Franz Fanon, di mettersi in balia di un destino gramo e finire in fondo al mare coi propri sogni di una vita migliore.

Peccato che ormai il danno sia stato fatto. Gli screenshot di quelle orribili parole cominciano a girare per il web tra gente che, a ben vedere, ben sa chi sono i Nobraino, il loro stesso pubblico. Non, quindi, gente che capita in quella pagina per sbaglio, come di solito capita, per dire, sulle pagine dei quotidiani, o su quelle di personaggi famosi della tv, ma frequentatori della scena indie, quindi ancora più indispettiti dal sentirsi traditi da chi, con tutta probabilità, fino a poche ore prima non dico ammirassero, ma quantomeno seguissero con interesse. Spicca, tra i commenti, quello di Roy Paci, tra gli organizzatori del Primo Maggio a Taranto, evento di grande spessore che avrebbe dovuto, a questo punto tocca dire così, ospitare sul palco anche gli stessi Nobraino. Queste le sue parole, secche e precise: “La vostra realtà non è di cattivo gusto, ma decisamente vergognosa. Dopo il vostro schifoso post di quest’oggi, prevedo che non calcherete il palco del #unomaggiotaranto. Noi abbiamo una dignità da difendere”. Poche, per altro, le voci differenti, in difesa della band. A questo punto ci si attende una qualche scusa pubblica che, però, non è ancora arrivata. Nel mentre prosegue il recupero delle salme.

Naufragio nel Canale di Sicilia, i commenti di cui faremmo a meno

VASCO DA ROCKER A ROCKSTAR

di Michele Monina e Vasco Rossi 16€ Acquista
Articolo Precedente

Fabri Fibra, con il suo Squallor vuole allontanarsi dal ‘rap mainstream’. ‘Presi di mira’ Fedez e Vasco

next
Articolo Successivo

Nobraino, il rispetto per i morti e il divismo ingiustificato

next