Editoriale di Marco Travaglio, che esordisce: “Un appalto su 3 è truccato, 1 contribuente su 4 evade, gli imprenditori dichiarano meno dei loro operai e l’80% delle tasse le pagano lavoratori dipendenti e pensionati, sempre più incazzati. Ma niente paura, il governo Renzi ha già trovato la soluzione: vietare alla stampa di pubblicare le intercettazioni dei non indagati. L’idea è geniale, ma non troppo originale: ci aveva già provato il centrosinistra con la legge Mastella e il centrodestra con la legge Alfano, ma invano. Ora Renzi, che doveva rottamare la vecchia politica, sta completandone l’opera facendo le poche leggi vergogna che la vecchia politica aveva lasciato a metà. Lo chiede anche Alfano, che è molto coerente. Ncd, dopo il caso Lupi, è al 2,2%: un altro paio d’intercettazioni e finisce sottozero“. E spiega: “Le intercettazioni dell’inchiesta di Napoli svelano i rapporti tra i mazzettari della coop rossa Cpl Concordia e politici di destra e del Pd. D’Alema s’è messo a urlare: ‘Vergogna, non sono indagato. Dove sono i caschi blu?’ In realtà D’Alema negli atti ci è finito non perché i pm volessero sputtanarlo, ma perché parla di lui l’arrestato n.1: Francesco Simone, manager della coop Concordia, in affari addirittura col feroce clan camorrista Iovine”. Il direttore de Il Fatto Quotidiano analizza l’inchiesta sulla coop Cpl Concordia e le rivelazioni di Francesco Simone. Poi osserva: “Soro, garante della Privacy, ha detto: “Non tutto ciò che è di interesse del pubblico è anche di pubblico interesse”. Soro non ha ben chiara la differenza fra un foruncolo e un’intercettazione. Lui chiede al governo una legge per un’adeguata selezione delle notizie da diffondere, manco fosse il Minculpop. 99 volte su 100 i politici presi col sorcio in bocca strillano alla privacy e al segreto quando non ci sono”. Travaglio continua: “Cari politici, rassegnatevi, anzi arrendetevi: mica ve l’ha ordinato il medico di fare i politici. Il garante della Privacy al “giornalismo di trascrizione” preferisce quello di omissione”

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