L’Assemblea Nazionale francese ha approvato la sperimentazione delle “stanze del buco” per i tossicodipenti, luoghi in cui l’uso di sostanze illecite è autorizzato e avviene sotto la supervisione di un’equipe pludisciplinare. L’obiettivo è quello di fornire condizioni igieniche accettabili e garantire l’assistenza medica necessaria in caso di malori, oltre che ridurre la delinquenza in strada, riducendo la permanenza di gruppi di consumatori all’esterno. Nonostante l’ostilità dell’opposizione, la maggioranza socialista del parlamento francese ha dato il via libera alla creazione di queste stanze di “consumo a minimo rischio” che saranno gestite dai responsabili dei centri di accoglienza e di accompagnamento per la riduzione dei rischi per i tossicodipendenti. A partire dall’apertura del primo centro, la sperimentazione durerà sei anni.

Non è d’accordo il deputato di destra Yaannick Moreau, per cui la decisione rappresenta “un pessimo segnale di banalizzazione della droga nei confronti dei giovani”, ma il ministro della Salute, Marisol Touraine, riporta di dati della tossicodipendenza nel Paese: 80.000 schiavi del buco e 100 morti di overdose ogni anno. L’obiettivo, ricorda la Touraine, “non è facilitare il consumo ma tenere conto di situazioni che esistono”. Dopo il voto in prima lettura, l’Assemblea dovrà pronunciarsi il 14 aprile sull’insieme del testo per la modernizzazione del sistema della salute che prevede, tra l’altro, le nuove misure per i tossicodipendenti.

 

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