Uno striscione portato da alcuni familiari delle vittime con lo slogan “il fatto non sussiste ma uccide“ in riferimento alla sentenza della Corte d’Appello che ha assolto sei dei sette componenti della Commissione Grandi rischi. Poi altri che chiedono verità e giustizia dietro migliaia di persone che in silenzio sfilano con le fiaccole in mano. Così nel giorno di Pasqua di Resurrezione che coincide con il sesto anniversario del tragico sisma dell’Aquila, si è snodato un corte di 10mila paersonel corteo per non dimenticare le 309 vittime che alle 3.32 della notte tra il 5 e il 6 aprile del 2009 sono rimaste uccise da una scossa che seminò distruzione causando 1600 feriti e 70 mila sfollati. L’Aquila non dimentica ed è difficile farlo quando i segni di quella tragedia sono ancora lì visibili. “I morti del terremoto – spiega una residente durante la fiaccolata – sono omicidi, non ci hanno dato avvertimenti sul rischio. E ora non ci aspettiamo più niente dallo Stato”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione