Alicia (nome di fantasia) ha 28 anni, è romena e vive a Roma. Due anni fa, per far fronte a un grave problema economico della famiglia d’origine, ha iniziato a prostituirsi in strada all’Eur, il quartiere a Sud della Capitale dove decine di ragazze si vendono 24 ore su 24. “La prima volta ho pianto, ma ormai per me è come lavarsi i denti, e penso ai clienti come a dei soci: io offro piacere e loro mi pagano”. Alicia però non vuole il quartiere a luci rosse, la proposta avanzata dal IX Municipio di Roma per concentrare e controllare il fenomeno della prostituzione. “Sarebbe – spiega – una guerra per avere i posti migliori e i clienti non verrebbero perché avrebbero paura di essere riconosciuti”. Ma il progetto, che sembrava essersi arenato, va avanti: “Aspettiamo di parlare con il nuovo Prefetto di Roma per lavorare col Comune su un’ordinanza che allontani la prostituzione dalle zone residenziali”, ha detto il presidente del Municipio dell’Eur Andrea Santoro (Pd). “Preferisco provarci – aggiunge – anziché girarmi dall’altra parte e leggere di ragazze di 16 anni costrette a vendersi a politici ed imprenditori nelle strade del mio quartiere”  di Niccolò Berni

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