Ciclismo, Lucas Paolini vince la Gent-Wevelgem

Al 99 % il Giro delle Fiandre 2015 sarà vinto da un campione. Più che un dato statistico a parlare è la storia della corsa belga, famosa per i muri che inaspriscono il suo tracciato. Quella che partirà domenica da Bruges sarà la Ronde van Vlaanderen numero 99 e solo dopo 265 chilometri e 19 muri da affrontare a tutta, sapremo chi sarà il successore di Fabian Cancellara (assente) che si è aggiudicato le ultime due edizioni.  Oltre allo svizzero mancherà anche l’altro “specialista”, Tom Boonen, anche lui fuori per una caduta e anche lui starà fermo a tre successi in questa corsa (2005,2006 e 2011). Con Tom e Fabian i plurivincitori della corsa sono Achiel Buysse, Fiorenzo Magni, Eric Leman e Johan Museeuw ma solo Magni la vinse per tre anni di fila (dal ’49 al ’51) meritandosi l’appellativo di “Leone delle Fiandre”.

Sono tanti e affamati i leoni su due ruote che domenica vorranno azzannare il traguardo di Oudenaarde per iniziare al meglio la “campagna del Nord”. Il Fiandre è la prima delle classiche nordiche di primavera, anche se un buon antipasto sono state E3 Harelbeke e la Gand-Wevelgem vinte rispettivamente da Geraint Thomas e Luca Paolini. Entrambi sono entrati prepotentemente nel lungo elenco dei favoriti e, soprattutto l’italiano del team Katusha, potrebbe fare il “doppio” miracolo interrompendo il digiuno italiano nelle 5 classiche “monumento” (si torna a Cunego al Lombardia 2008 mentre l’ultimo vincitore italiano al Fiandre è Ballan nel 2007). Per sperare includiamo anche Pozzato e Oss fra i “nostri” ma bissare l’exploit di Paolini alla Gand sembra eccessivo. Vanmarcke e Van Avermaet a podio l’anno scorso, Stybar, Peter Sagan, oppure i “soliti” Kristoff, Degenkolb o Demare, velocissimi e pericolosi se verranno fuori bene dai muri.

Già, i muri. Questi “spuntoni” che fiaccano le gambe dei corridori entrano in scena dopo circa 90 chilometri di corsa e accompagnano il gruppo fino ai meno 13 dall’arrivo quando spesso, chi ne ha di più s’invola verso il successo. Dall’esordiente Tiegemberg al ripristinato Berendries sarà battaglia ma la “guerra” vera partirà dal Koppenberg, con la sua pendenza sopra il 20% a poco più di 40 km dal traguardo poi l’Oude Kwaremont e il Paterberg, entrambi da scalare due volte. Proprio il Paterberg è il trampolino dei sogni, 380 metri soltanto ma con una media del 13% di pendenza (massima del 20). La strada per “il paradiso” è lastricata di ciottoli potremmo dire ma è percorso obbligato per chi vorrà alzare le braccia domenica a Oudenaarde dove arriverà, al 99%, chi quel giorno sarà stato il più forte, il 99° re delle Fiandre.

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