Chi non ha corso almeno una volta il rischio di ritrovarsi con una polizza antincendio comprata online per sbaglio insieme alla Rc auto? Il tasso di “incidenti” dev’essere particolarmente alto se Ivass e Antitrust si sono mosse congiuntamente per contrastare i trucchetti delle compagnie assicurative per vendere polizze non obbligatorie sul web. Ad annunciarlo nei giorni scorsi sono state le stesse Authority che hanno messo nel mirino le vendite forzate di prodotti, ma soprattutto il rischiosissimo (per il consumatore) meccanismo di “opt-out”, quello in base al quale è l’acquirente a dover deselezionare gli acquisti non richiesti, pena ritrovarsi il carrello pieno di cose che non si volevano affatto comprare.

Ivass e Antitrust hanno in particolare fatto sapere di aver deciso di “scendere in campo con un’azione coordinata” contro queste pratiche dopo aver “rilevato che alcune imprese di assicurazione che operano attraverso internet, nel processo di preventivazione on line abbinano alla copertura Rc auto obbligatoria garanzie accessorie, come furto e incendio del veicolo, infortuni del conducente, assistenza stradale, tutela legale, attraverso un meccanismo di preselezione automatica“. E “il consumatore, se non è interessato all’acquisto, ha l’onere di escludere tali garanzie”.

Tra le compagnie “incriminate” figurano Linear (Gruppo Unipol) e Zuritel (Zurich) che, fa sapere il garante della concorrenza, a valle di un’istruttoria avviata ai sensi del Codice del consumo, si sono impegnate a modificare la procedura di vendita per utilizzarne una in cui i prodotti saranno venduti solo se il consumatore ha espresso in modo esplicito la propria volontà di acquistarli selezionando con un click le relative caselle. Le due compagnie si sono anche impegnate a rendere più trasparenti i messaggi pubblicitari e la procedura di acquisto on line di polizze, “incrementando la consapevolezza del consumatore nella scelta, tra le offerte delle varie compagnie, del prodotto più conveniente e conforme alle proprie esigenze”. A tutte le assicurazioni, poi, è stato chiesto dall’Ivass di “eliminare entro 90 giorni dai preventivi on line ogni eventuale abbinamento forzato di garanzie accessorie alla Rc auto, in quanto contrario ai principi di correttezza e trasparenza”.

Una goccia nell’oceano, se si pensa che secondo un’indagine della setta Ivass pubblicata la scorsa estate, sono 15 milioni gli italiani che pagano polizze occulte abbinate a beni e servizi di altro tipo, senza sapere di avere siglato un contratto al momento dell’acquisto. O senza averne chiari i costi. Il fenomeno riguarda 1.600 tipologie di “pacchetti” offerti a seguito di accordi commerciali tra imprese di assicurazione e operatori economici di varia natura: agenzie di viaggi, concessionari auto, istituti bancari, fornitori di energia elettrica, gas e acqua, società di trasporto marittimo o aereo, produttori di beni di largo consumo, aziende delle tlc e associazioni sportive. In pratica, il consumatore che acquista un viaggio o un contratto telefonico, apre un conto corrente o firma un contratto per la fornitura di gas rischia di ritrovarsi a pagare anche una polizza. Senza esserne consapevole e quindi senza sapere di avere diritto a una copertura in caso di bisogno.

Articolo Precedente

Chiamate telefoniche indesiderate, come (non) finiscono con il Registro opposizioni

next
Articolo Successivo

Consumi, etichette trasparenti per le carni ma metà del carrello resta anonimo

next