Ieri l’arresto, oggi le dimissioni. Si compie lungo l’arco di 24 ore la parabola del sindaco Pd di Ischia Giuseppe “Giosi” Ferrandino, finito in manette per l’inchiesta sulle presunte tangenti legate alla metanizzazione. L’atto è stato formalmente presentato intorno alle 20 in municipio dal suo difensore, l’avvocato Genny Tortora.

Il legale è arrivato da Napoli per la formalizzazione del documento scritto di proprio pugno da Ferrandino, detenuto da ieri mattina nel carcere di Poggioreale. Il documento è stato inviato anche al prefetto di Napoli.

L’arresto di Ferrandino – primo dei non eletti nelle liste del Pd nelle scorse elezioni europee – nasce dall’inchiesta del pm napoletano Henry John Woodcock sulla Cpl Concordia, la cooperativa rossa emiliana attiva nel settore energia e gas: un colosso da 440 milioni di fatturato nel 2013 e 1.800 lavoratori. Insieme al primo cittadino dell’isola sono finite in manette altre 10 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, corruzione e corruzione internazionale. Tra loro Roberto Casari, presidente della Cpl Concordia per quarant’anni, Nicola Verrini, direttore commerciale della cooperativa emiliana e Francesco Simone, consulente della Concordia. Secondo l’accusa, i vertici della Cpl Concordia avrebbero fatto “sistematico ricorso ad un modello organizzativo ispirato alla corruzione che li ha portati ad accordarsi non solo con i sindaci, gli amministratori locali e i pubblici funzionari, ma anche con esponenti della criminalità organizzata casertana e con gli amministratori legali a tali ambienti criminali”.

Il filone delle indagini che ha riguardato Ischia ha ricostruito alcuni appalti per la metanizzazione dell’isola. Secondo l’accusa, la Cpl Concordia avrebbe firmato due convenzioni che prevedevano l’impegno a erogare la somma complessiva di oltre 300mila euro all’albergo della famiglia di Ferrandino e ad assumere come consulente il fratello del sindaco (Massimo, finito anche lui agli arresti), ricevendo in cambio l’affidamento dei lavori per la metanizzazione.

Intanto sono stati fissati per giovedì e venerdì prossimi gli interrogatori di garanzia nei confronti dei destinatari delle misure cautelari. Tra i primi ad essere ascoltati dal gip del Tribunale di Napoli, Amelia Primavera, c’è proprio Ferrandino. Gli inquirenti – il procuratore aggiunto D’Avino, e i pm Carrano, Loreto e Woodcock – a conclusione della prima fase dell’inchiesta, dovrebbero trasmettere a varie altre procure per competenza territoriale, i riferimenti ad altri appalti emersi dall’indagine sulla metanizzazione a Ischia.

 

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