Nel generale rilancio vinicolo dell’Alto Piemonte, soprattutto dei suoi nebbioli (detti Spanna) così caratteristici, un ruolo importante lo gioca una delle denominazioni più diffuse: Coste della Sesia. Qualche settimana fa mi ero soffermato sulla splendida versione di Colombera, trionfo di freschezza, succosità e beva. A pochi km ho scoperto un’altra azienda, Roccia Rossa, che da pochissimi anni si confronta con questo splendido territorio – dove le vigne sono purtroppo nascoste dalla conformazione geografica -, sfornando anche un grande Bramaterra (il vino più importante della cantina) e un sorprendente Chardonnay.

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Siamo in provincia di Biella e su terreni franco sabbiosi, con vigne a 400 metri di altitudine, il connubio tra l’eleganza e la sapidità del nebbiolo (50%), l’acidità della barbera (40%) e un 10% di croatina, compongono questo Galliano che differisce dall’altro Coste della Sesia dell’azienda per la maggiore morbidezza – fa affinamento di 12 mesi in barrique di terzo passaggio, dopo la fermentazione in acciaio. Rosso rubino tutto frutta rossa e spezie, è un vino che a tavola non fa prigionieri: morbido, ma non piacione (con il legno che non invade), fresco e saporito, con un bel finale e un rapporto qualità/prezzo eccellente.

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