Scuole, asili, servizi disabili e anziani, ma anche aeroporto e Teatro Regio. I sindacati uniti insieme ai lavoratori e alle famiglie scendono di nuovo in piazza contro l’amministrazione Cinque stelle di Federico Pizzarotti per rivendicare un nuovo “modello Parma”. Sotto il municipio centinaia di persone hanno gridato contro gli amministratori pentastellati, chiedendo le dimissioni della giunta Pizzarotti in una protesta trasversale dal titolo “Amministrazione, sveglia!” che mette in discussione tutta la linea di governo portata avanti in città dal Movimento.

Nel mirino della manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil ci sono i tagli al welfare, dai servizi scolastici e a quelli integrativi per i disabili, ma anche la crisi di importanti istituzioni della città, come il Teatro Regio e l’aeroporto. In prima fila ci sono soprattutto genitori e famiglie che dal prossimo anno dovranno fare i conti con la riorganizzazione dei servizi messa a punto nei giorni scorsi dal Comune, che prevede la razionalizzazione delle strutture, passaggio a nuove gestioni e la riduzione di circa 200 posti per i bambini. “L’amministrazione ha dimostrato incoerenza e mancata trasparenza nelle scelte. Si smembrano gli asili, trattando i bambini come merce di scambio ­– attacca Marilena Caramazza, presidente del comitato dei genitori dell’asilo Tartaruga, che verrà colpito dai cambiamenti – Per questo chiediamo le dimissioni di queste persone, che parlano di comunità ma non ci rappresentano”.

Secondo il Comune la riorganizzazione consentirebbe invece di ridurre le liste d’attesa, vista la diminuzione nell’ultimo anno delle domande per i servizi, e di ampliare l’orario anche nelle fasce pomeridiane mantenendo l’occupazione per gli educatori, garantendo inoltre un risparmio dell’1,7 per centro sul costo del settore pari a 600mila euro su un totale di 35 milioni. Per il primo cittadino si tratta di scelte dettate dalla linea del Governo centrale e dai tagli imposti ai territori comunali, che per Parma si tradurranno in 20 milioni in meno dal bilancio. Per questo, dati alla mano, nei giorni scorsi aveva già replicato ai sindacati, rei di protestare contro i responsabili sbagliati. “Come lo chiamano quel taglio del 20 per cento, quasi dieci volte tanto, sulla spesa corrente del nostro bilancio, i famosi 20 milioni di euro? – aveva risposto Pizzarotti rispetto alle critiche mosse sulla razionalizzazione dei servizi – Non li ho mai visti scendere in piazza in difesa del Comune, eppure sono mesi che denunciamo le manovre di Palazzo Chigi, anche a loro. Questi sono i due pesi e le due misure dei sindacati, che difendono chi taglia i soldi dei parmigiani, ma che attaccano chi cerca di porvi rimedio”.

In piazza però oltre alle sigle sindacali ci sono anche i lavoratori, gli educatori delle scuole e dei servizi ai disabili, che avevano già manifestato contro il governo Cinque stelle, insieme ai rappresentanti dell’aeroporto Giuseppe Verdi, da tempo a rischio chiusura, e quelli del Teatro Regio, che pur con una nuova dirigenza da inizio anno, aspetta ancora un progetto di rilancio. Tutti parlano di promesse elettorali non mantenute, ma anche di mancata partecipazione alle decisioni, di scelte unidirezionali prese sulla pelle degli altri, che siano lavoratori, famiglie o bambini. Contro il sindaco Pizzarotti e la sua giunta ci sono anche i parlamentari Pd Giorgio Pagliari e Giuseppe Romanini e l’intera opposizione in consiglio comunale, unita nel chiedere che le scelte sui tagli vengano ridiscusse e che vengano messe in campo azioni concrete per salvare aeroporto e teatro cittadino: “Chiediamo che si torni indietro sulle scelte e si apra un confronto serio in consiglio comunale – hanno detto i consiglieri di minoranza – Una politica seria deve dare risposte ai cittadini”

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