I fondamentalisti somali al-Shabab hanno attaccato – ieri, 27 marzo – l’hotel Maka al-Mukaram a Mogadiscio, frequentato da parlamentari e funzionari amministrativi. Il bilancio finale è di diciotto morti: dieci civili, sei miliziani del gruppo islamista e due agenti della sicurezza. Il governo somalo informa che tra le vittime è presente Yusuf Mohamed Ismail Bari-Bari, ambasciatore Onu in Svizzera. L’assalto, durato 13 ore, è terminato con l’uccisione da parte delle forze speciali somale dell’ultimo terrorista.

I testimoni hanno riferito di aver sentito una violenta esplosione e colpi di arma da fuoco. La deflagrazione è stata provocata da un’autobomba posta da un kamikaze all’ingresso dell’albergo. Una fonte di polizia ha subito dichiarato che l’hotel era “sotto il pieno controllo dei militanti” e i combattenti di al-Shabab si trovavano “sul tetto dell’edificio e dentro all’albergo”. Immediata la rivendicazione del portavoce del gruppo islamista al-Shabab, Sheikh Abdiasis Abu Musab: “Siamo responsabili dell’attacco”. Le forze speciali hanno fatto irruzione nell’albergo, sfondando un muro, e hanno sparato sui combattenti barricati all’interno.

All’inizio del mese un attacco simile contro lo stesso albergo, di cui sono abituali frequentatori  politici e uomini d’affari, è stato rivendicato dal medesimo gruppo.

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