I pm che indagano sulla trattativa Stato-mafia hanno querelato per diffamazione il colonnello Sergio De Caprio, l’ufficiale dell’Arma soprannominato “Ultimo”, che catturò il boss Totò Riina. De Caprio, durante un’intervista, aveva definito i magistrati “farisei della giustizia e della ‘infamazione reazionaria’, accusandoli di avere realizzato “un golpe funzionale” e di “operare per esigenze illecite e personali“. Il colonnello non ha mai nascosto la sua idea sulla trattativa Stato-mafia che ha definito – ancora recentemente a Panorama – “una pagliacciata“. Aggiungendo: “Credo che delegittimare lo Stato e i suoi servitori sia un’azione ugualmente criminale e sia sempre un interesse strategico di Riina e dei corleonesi”.

La querela è stata firmata dall’aggiunto Vittorio Teresi e dai pm Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene. “Sono molto rammaricato – è la reazione del capitano Ultimo – io volevo offendere Riina, invece si sono offesi loro”. E aggiunge: “Spero che mi potranno perdonare. Altrimenti me ne farò una ragione e li risarcirò profumatamente”.

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