Assicurazioni Generali e Unipol-Fondiaria (UnipolSai), sono state multate dall’Antitrust per una somma complessiva di 29 milioni di euro. L’infrazione riguarda un’intesa restrittiva della concorrenza sulla partecipazione alle gare per l’Rca dei mezzi di 15 aziende di Trasporto pubblico locale di altrettante città italiane. L’accordo, durato dal 2010 al 2014, due anni dopo l’avvio dell’istruttoria del garante della concorrenza,  ha riguardato 58 gare d’appalto: a 39 non si è presentato nessuno e 19 sono state aggiudicate alla compagnia a cui  storicamente veniva affidato il servizio, in quanto unica offerente.

“Si è trattato di un’intesa unica e complessa consistente nella mancata partecipazione a numerose procedure di affidamento dei servizi assicurativi rami Responsabilità Civile Auto (Rca), allo scopo di evitare il confronto competitivo e mantenere la clientela storicamente servita attraverso negoziazioni bilaterali, a fronte di premi crescenti”, sottolinea l’Authority di Pitruzzella. Quindi un cartello “molto grave” per l’Antitrust, perché avente oggetto la “partecipazione coordinata a gare d’appalto in un comparto particolarmente sensibile come la copertura assicurativa obbligatoria sui rischi Rca nel Trasporto pubblico locale, per l’alto numero di aziende e di gare coinvolte, e infine per la durata”.

Il coordinamento, riporta ancora il garante della concorrenza, è avvenuto attraverso i contratti intercorsi tra le compagnie nel gruppo di lavoro sul Trasporto pubblico locale istituito presso l’Associazione di categoria delle imprese assicurative (Ania). Le aziende di trasporto locale titolari dei bandi sono invece AMTAB Bari, CSTP Salerno, APS Holding Padova, Autoservizi Irpini, STP Terra d’Otranto, CTP Napoli, GTT Torino, AMT Catania, ATC Terni, FTV Vicenza, AMT Genova, Tiemme Toscana Mobilità, ATAM Reggio Calabria, Azienda Trasporti di Messina e ASM Rieti.

“UnipolSai respinge le conclusioni a cui è giunta l’Agcm, ritenendole infondate e prive di supporti probatori oggettivi – è stata la replica del gruppo bolognese delle coop la cui sanzione ammonta a 16,9 milioni – La Compagnia ricorrerà prontamente nelle sedi giurisdizionali competenti a tutela dei propri diritti”.  Analogamente le Generali (12,01 milioni) ribadiscono “la correttezza del proprio operato e faranno ricorso alle competenti autorità amministrative per l’annullamento della decisione”. La linea di Trieste è che
“la sua mancata partecipazione alle gare TPL non è riconducibile ad intese anticoncorrenziali bensì a scelte giustificate dalla scarsa redditività del settore, in cui la Compagnia sta progressivamente riducendo la propria presenza. Per tutte queste ragioni, Generali Italia respinge con fermezza l’accusa di avere posto in essere comportamenti in violazione della concorrenza”.
Infine la lobby degli assicuratori, l’Ania, “nega con vigore che il tavolo tecnico e gli incontri associativi più volte citati nel provvedimento fossero diretti a concertare asserite condotte anticoncorrenziali. Ferme le iniziative che assumeranno le imprese coinvolte per difendere i propri diritti, Ania precisa che l’attività associativa in questo campo si è svolta nel pieno rispetto della normativa e su esplicita sollecitazione di altre Authority (Ivass e Autorità nazionale anticorruzione ex Autorità di vigilanza sui contratti pubblici) che hanno partecipato al tavolo tecnico con propri rappresentanti proprio per discutere sulle criticità che caratterizzano il costo dei servizi assicurativi delle aziende di trasporto pubblico e favorire l’espletamento delle gare”.

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