Se certe annate le identifichi anche da come i pericoli ti scansano, la Juve può sorridere. L’urna di Nyon regala l’accoppiamento dei quarti più abbordabile, quello con il Monaco. Evitate le “impossibili” Bayern, Barcellona e Real Madrid ma anche le sfide complicate con Paris Saint Germain, Atletico e Porto. La squadra di Allegri – che dovrà rinunciare a Pogba, infortunatosi a Dortmund – è chiamata a fare la partita già nei primi novanta minuti da giocare in casa il 14 aprile (ritorno il 22). Perché il punto forte del Monaco è la difesa, a dispetto dei nomi decisamente non di grido. Nel girone eliminatorio, dove ha chiuso al primo posto, ha subito un solo gol. Alla grande organizzazione difensiva, nel 4-3-3 utilizzato dai francesi fa da contraltare un attacco di scarso appeal il cui fulcro è Berbatov, chioccia assieme a Moutinho di un gruppo giovane – occhio a centrocampo a Geoffrey Kondogbia, classe ‘93 – nato sulle ceneri del progetto faraonico ideato e abortito in un solo anno.

Nel 2013 il magnate russo Rybolovev aveva portato James Rodriguez e Radamel Falco alla corte di Ranieri, sostituito in estate con Leonardo Jardim. Le due stelle sono state liquidate ad agosto e il Monaco ha partorito una stagione oltre ogni aspettativa. In Ligue 1 ha viaggiato più forte delle prime della classe negli ultimi tre mesi e sta provando a inserirsi in extremis nella lotta per il titolo. In Europa, invece, dopo aver messo in riga Benfica, Zenit e Bayer Leverkusen, ha battuto l’Arsenal negli ottavi. All’andata ha sorpreso gli inglesi nella loro tana (3-1) per poi rischiare l’eliminazione nel match di ritorno (0-2). Arrivata a questo punto non ha nulla da perdere, la pressione è tutta sulla Juventus. I bianconeri stanno vivendo un grande periodo sotto il profilo atletico ma per la prima volta in Europa devono gestire i favori del pronostico. Un’altra sfida da vincere per Allegri.

Il resto della Champions
Sarà una rivincita pirotecnica tra Atletico e Real Madrid, finaliste dell’ultima edizione. Vinsero i Blancos, ma in questa stagione hanno sofferto sempre contro l’altra parte di Madrid (4-0 nell’ultimo faccia a faccia, zero vittorie di Ancelotti da agosto a oggi). Grande equilibrio tra Paris Saint Germain e Barcellona: i francesi giocheranno l’andata senza Ibrahimovic e Verratti, i blaugrana hanno ricominciato a giocare un gran calcio negli ultimi mesi trascinati da Messi in formato extralusso. Pesca bene il Bayern Monaco, favorita per la finale di Berlino. La squadra di Guardiola se la vedrà con il Porto, partita difficile ma non contro una squadra galattica.

Kiev e Wolfsburg per Fiorentina e Napoli
Accoppiamento discreto anche per le due italiane ancora in corsa per l’Europa League. Era da scongiurare il derby: missione compiuta. Sorride la Fiorentina, che incrocerà la Dinamo Kiev. Gli ucraini hanno sorpreso l’Everton agli ottavi, ribaltando tutto nella gara di ritorno vinta 5-2. Restano comunque un avversario abbordabile per i viola di questi tempi, capaci di spedire a casa Tottenham e Roma. Più complicata la missione del Napoli contro il Wolfsburg, killer dei sogni dell’Inter. I tedeschi sono squadra quadrata e hanno grandi potenzialità offensive sotto la regia di De Bruyne (14 gol e 23 assist in stagione). E la squadra di Benitez, come quella di Mancini, non vive di certezze difensive. Allo stesso tempo però l’Inter ha sprecato tanto dalle parti di Benaglio. Grazie a Higuain il Napoli non è invece abituato a fare regali. Sognare un terzetto di italiane in semifinale, tra Champions ed Europa League, si può.

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