Il presidente afghano Ashraf Ghani interviene sulla vicenda della brutale uccisione a Kabul di una donna di 27 anni, che sembrerebbe essere affetta da problemi psichici, accusata dalla folla di aver bruciato in una mosche delle copie del Corano, giovedì 19 marzo. Il ministero dell’Interno svolgerà un’inchiesta approfondita sull’avvenimento che merita una “categorica condanna” e che sarà seguita anche da un comitato di studiosi del Corano (Ulema) che formulerà il suo giudizio.

Sidiq Sidiqm, portavoce del ministero dell’Interno, ha annunciato che sei persone sono state arrestate come presunte responsabili del linciaggio della donna e dell’incendio del suo cadavere. Uno dei fermati, Sharaf Baghlany, si è vantato su Facebook dell’aggressione.

Ghani, in un comunicato presidenziale, lancia il suo monito: “Nessuno può trasformarsi in giudice e punire i cittadini con un comportamento ripugnante e arbitrario contrario alle Legge islamica e alla giustizia”.

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