Fossimo esseri razionali, di Dragon Ball non dovremmo mai più fidarci. Sarà che con l’età si diventa più esigenti e certi trucchetti perdono efficacia, ma di tanti lungometraggi e della sfortunata serie GT ci ricordiamo e vogliamo ricordarci ben poco. Di sicuro, da quando papà Akira Toriyama si è congedato dalla sua prodigiosa creatura, rinunciando a tenerla stretta per mano e limitandosi a seguirla da lontano con lo sguardo, le cose peggiorate un po’ ovunque: videogiochi compresi. I fasti di Ultimate Battle e dei primi Budokai sono ormai roba da retro-nerd e a noi, irriducibili fan delle gesta di Goku e soci, non resta che aggrapparci all’ennesima speranza, fieri nell’irrazionale fiducia che ci fa ancora sperare in una vera resurrezione del brand.

Dopo tante occasioni mancate tocca a Dragon Ball Xenoverse tentare la via della redenzione. Episodio che segna il debutto della saga nella next-gen targata Sony e Microsoft, ha solleticato per mesi le fantasie degli appassionati promettendo una modalità storia pesantemente rivisitata. Del resto, dopo anni e anni dei soliti scontri contro Vegeta, Freezer e ostile compagnia bella, c’era effettivamente bisogno di una svecchiata. Da questo punto di vista la promessa è stata mantenuta, pur senza radicali cambi di rotta. Con la scusa di misteriosi squarci nel continuum spazio-temporale, gli scontri vinti da Goku rischiano di concludersi diversamente. Solo con l’intervento di un novo eroe si può impedire alla storia di prendere un corso poco favorevole alla Galassia.

Toccherà dunque a voi dare forma e vestire i panni di questo inedito lottatore, sfruttando le potenzialità di un editor rudimentale, ma comunque soddisfacente. Scegliendo la specie di riferimento, tra Umani, Sayan, Namecciani, Majin e membri del clan di Freezer, potrete decidere quali mosse insegnargli e quali capi di vestiario fargli indossare, così da potenziare specifici attributi quali forza e velocità. Il grado di personalizzazione non è particolarmente elevato, ma il tentativo resta apprezzabilissimo.

Espletate le operazioni di genesi, sarete catapultati a Toki-Toki City: hub di ragguardevoli dimensioni che coniuga missioni principali e secondarie, gioco offline e online. Da questo punto di vista la struttura ludica rappresenta un passo avanti: tra un acquisto e l’altro, nei vari shop presenti nella metropoli, si passa senza soluzione di continuità dal completare una quest secondaria al partecipare a un torneo competitivo, passando per un livello giocato in co-op con altri utenti pescati dalla rete. Tutto funziona a dovere, senza intoppi nel matchmaking o lag.

Se la trama vive di qualche (prevedibile) colpo di scena, comunque utile a rinverdire un canovaccio già esplorato da qualsiasi angolazione possibile, e l’utilizzo di un personaggio creato ex-novo regala un tocco di innovazione alla formula, Xenoverse soffre dello stesso handicap che ha progressivamente rovinato il brand: un combat system poco profondo, che condanna l’utente a battaglie fondamentalmente tutte uguali, arroccate sull’uso indiscriminato del button mashing e sullo sfruttamento intensivo delle stesse mosse. Se si può soprassedere su un comparto grafico fondamentalmente immutato e sulla limitata distruttibilità degli scenari, il mancato intervento sul gameplay condanna l’episodio al medesimo destino toccato ai predecessori: consigliato ai neofiti o a chi è incuriosito dalla possibilità di dare vita ad un nuovo eroe nell’universo di Dragon Ball, lascerà indifferente (se non infastidito) chi già lamentava la strabordante ripetitività dei combattimenti nelle ultime iterazioni.

Non è tutto da buttare, beninteso: nonostante i fan continueranno a sperare nella prossima occasione per la definitiva resurrezione del brand, ci auguriamo che il discreto Xenoverse sia solo il primo, di una serie di passi che condurranno a una rivoluzione più decisa e sostanziosa.

Lorenzo Fazio

BadGames.it – Il Nuovo Gusto dei Videogiochi

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