“Nei primi 20 giorni di febbraio sono 76mila le richieste arrivate dalle imprese per accedere alla decontribuzione per assunzione a tempo indeterminato”. Lo ha comunicato il presidente Inps, Tito Boeri, osservando che “i primi dati sono incoraggianti” e “le assunzioni potrebbero essere molte di più” rispetto a quelle attestate dalle richieste arrivate finora: i dati completi arriveranno a fine maggio.

A prevedere l’azzeramento per tre anni dei contributi previdenziali per i nuovi assunti nel 2015, fino a un tetto di 8.060 euro l’anno, è stata l’ultima legge di Stabilità. La relazione tecnica allegata al provvedimento stima in 1 milione i posti di lavoro aggiuntivi che potrebbero essere generati dall’intervento, il cui costo per le casse dello Stato è di 4 miliardi di euro spalmati su 4 anni. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è stato invece più cauto, parlando di 800mila nuovi posti di lavoro. Entrambe le stime sono state però contestate dall’Ufficio parlamentare di bilancio: secondo il presidente Giuseppe Pisauro, “600mila potrebbero essere contratti che comunque sarebbero a tempo indeterminato e 400mila contratti a tempo che si trasformano. Quindi l’impatto sull’occupazione potrebbe essere zero”. Dubbi che si applicano anche alle assunzioni annunciate dall’economista della Bocconi: per ora non si sa quanti di questi nuovi dipendenti lavorassero già con contratti precari nelle aziende che hanno chiesto la decontribuzione.

Boeri ha reso noti i numeri nel corso di una conferenza stampa per la firma della convenzione tra Inps, sindacati e Confindustria sull’attività di raccolta, elaborazione e comunicazione dei dati sulla rappresentanza delle organizzazioni sindacali. Mettendo insieme gli iscritti e i voti ricevuti nelle elezioni delle Rsu, verrà determinato l’indice di rappresentatività di ogni sindacato. E solo quelli con un indice superiore al 5% saranno ammessi alla contrattazione nazionale. Il procedimento è quello previsto dal testo unico sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014. Secondo Boeri la convenzione “permette di arrivare a una misurazione obiettiva della rappresentatività delle organizzazioni sindacali ai fini della contrattazione” ed è “un passo importante per assicurare stabilità al sistema delle relazioni industriali e alla contrattazione. E’ un fatto di democrazia”.

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