“Il governo di Tobruk è il principale nemico dell’Isis, ma da oltre un anno non vedono un politico occidentale. Hanno bisogno di una cosa semplice: che si tolga l’embargo, perché altrimenti non riescono a trovare le risorse per contrastare i gruppi terroristici“. Così Gianluca Buonanno, eurodeputato della Lega Nord, racconta il suo recente viaggio in Libia, durante il quale il ministro della Salute libico gli ha detto che “il 50% dei clandestini pronti a salpare per l’Italia sono malati, tra Aids o Ebola”. Buonanno riferisce anche che i libici stanno pensando a “contingentarli”. E, alla domanda se si tratta di chiuderli in campi di concentramento come faceva Gheddafi, risponde: “No, vogliono aiutarli a casa loro, come dice la Lega“. Perché Buonanno si è fatto fotografare con un fucile? “In quei posti – risponde – si vive tra agguati e bombe, un soldato mi ha dato la sua arma come un gesto amichevole“. Sul fronte dell’immigrazione, l’eurodeputato ammette: “Se anche io fossi nato in un Paese con simili difficoltà, farei di tutto per scappare, perché è la logica: se una persona non ha futuro, è disposto a qualsiasi cosa”. Ma poi aggiunge: “Spetta a noi che siamo più evoluti fare qualcosa per aiutarli a casa loro, davvero non con le chiacchiere”   di Alessio Pisanò

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