Tornano le slides a Palazzo Chigi, questa volta su sfondo a righe e a quadretti e scritte in corsivo rosso per presentare i principi cardine del ddl de ‘La buona scuola’ di Matteo Renzi. A partire dall’autonomia delle scuole e dei presidi che gestiranno l’organico funzionale dei docenti, con la scomparsa dal 2016 della figura del supplente. Arrivano, accanto agli scatti di anzianità, quelli legati al merito con 200 milioni saranno stanziati dal 2016. Ogni insegnante avrà 500 euro all’anno per le sue personali spese culturali. Rafforzate arte, musica, educazione motoria e l‘inglese, che dalle elementari dovrà essere insegnato da maestri con “padronanza perfetta”, afferma Renzi. Ed infine le assunzioni che saranno “100mila precari delle graduatorie a esaurimento (e non più 150mila come più volte promesso), con l’esclusione gli idonei, dopodiché si entrerà solo per concorso: Se vinci concorso entri, altrimenti ciao”, sintetizza il Presidente del Consiglio  di Manolo Lanaro

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Precari scuola, l’imbarazzo di Renzi: “Ricorsi? Stiamo verificando”

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Precari scuola, Renzi dimentica gli idonei di Profumo. E la riforma rischia di saltare

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